Emi e Manuel, chi erano i fratelli di Christian De Sica: “Non sapevo della loro esistenza”

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Di Redazione Metropolitan

Christian De Sica, figlio del grande attore del neorealismo italiano Vittorio, è figlio d’arte. Infatti Vittorio ha avuto diversi figli, alcuni dei quali si sono ritrovati in tarda età. Nonostante ciò, hanno comunque stretto un legame stretto, recuperando gli anni perduti. In realtà, Christian De Sica è il secondo di quattro fratelli. Tutti loro sono stati riconosciuti da Vittorio, anche se non è noto quanti figli abbia avuto in realtà.

Manuel, chi è il primo dei fratelli di Christian De Sica

Italian actor Christian De Sica (R) and his aunt Emilia De Sica during the ‘Vittorio De Sica award 2017’ in Venezia Palace in Rome during a ceremony dedicated to late Italian neorealist movie director Vittorio De Sica, Rome, 21 November 2017. ANSA/CLAUDIO ONORATI

Manuel De Sica è stato in realtà un compositore. Figlio di Vittorio e Maria Mercaded, era compositore di musica sinfonica e da camera. Ha comunque scritto colonne sonore per alcuni film, come Io e Dio. Ha collaborato con il padre nel 1968, quando ha scritto la colonna sonora per il film Amanti. Si è spento il 5 dicembre 2014, a causa di un arresto cardiaco. Christian era molto legato a lui.

L’altra sorella è Emi De Sica, classe 1938. Era la più grande dei figli di Vittorio, e la madre era la prima moglie dell’attore, l’attrice Giuditta Rissone. Infatti, nonostante fosse già sposato con Maria Mercader, non aveva mai smesso di amare Giuditta, con la quale continuava ad avere una vera e propria vita parallela, fatta di doppi regali, festività a incastro, e tante bugie.

Era stata proprio EmiEmilia, a rivelare a Manuel e Christian la doppia vita del padre. I tre si sono incontrati quando Christian aveva 18 anni, e insieme hanno ricomposto i pezzi della vita del padre. Nonostante le bugie, Christian De Sica e i fratelli hanno legato molto. e Christian è rimasto profondamente addolorato alla notizia della scomparsa della sorella, mancata lo scorso 23 marzo a causa di un’emorragia cerebrale.

Minuta nel fisico, spiritosa nei gesti eredi di una tradizione partenopea che portava con fierezza specchiandosi nel padre, voce roca spezzata da risate brevi e da uno sguardo ironico che tradiva la generosità del carattere nonostante non volesse ammetterla se non con gli amici cari.

Questa era Emi De Sica, primogenita del grande Vittorio e che considerò sempre, in qualche modo, la figlia prediletta. Crebbe a fianco della madre anche quando papà Vittorio poté sposare la sua seconda donna, Maria Mercader, che gli avrebbe dato altri due figli, Christian e Manuel.

Lei era al corrente della relazione da molto tempo ma solo quando tutti e tre furono grandi prese il telefono e chiamò Christian per dargli appuntamento e rivelarsi (sulle terrazze del Pincio, a Roma) come la più simpatica e amorevole delle sorelle. L’aneddoto viene spesso raccontato anche oggi Da Christian e lei rideva sorniona quando lo si rievocava, pensando soprattutto alla faccia preoccupata del padre che mai avrebbe avuto il coraggio di dire la verità.

Era cresciuta in un’altra Italia, profondamente diversa da quella di oggi, adorava Vittorio De Sica come uomo e come artista e gli avrebbe dedicato la vita, inseguendo con tenacia le sue memorie, i suoi capolavori da salvare e restaurare, le istantanee di una vita non facile, vissuta sul filo dell’arte dell’improvvisazione che faceva di De Sica oggi un uomo benestante e di successo, domani un artista costretto a cercare una parte da attore per coprire i debiti di gioco. Ma quando parlava di lui Emi si illuminava, si accalorava per difenderne la reputazione e l’umanità, scovava aneddoti segreti (come la pericolosa trattativa con i nazisti, durante le riprese de “La porta del cielo”, per nascondere e salvare ebrei e partigiani col pretesto di una colorata e improvvisata troupe che bivaccava a Cinecittà per un film che sembrava non finire mai).

Non si è mai reputata artista Emilia De Sica (questo il vero nome), non ha mai voluto seguire le orme di famiglia come i due fratelli: per lei contava invece la memoria e anche di recente, quando seppe che si lavorava a un remake “hard” di un capolavoro come “La ciociara” insorse pubblicamente, chiese aiuto a Sophia Loren per bloccare ciò che considerava uno sfregio all’arte di Vittorio De Sica ed ebbe partita vinta.

Viveva a Roma, in grande semplicità nella casa dei genitori dove tutto è rimasto come amava il padre. Su un mobile c’era anche l’Oscar di “Ladri di biciclette” ed Emi era accanto al grande regista quando gli era arrivata la notizia. Ha seguito con passione tutte le mostre che negli ultimi anni celebravano suo padre dopo un lungo tempo di parziale oblio; tra i suoi amici – e sono stati tanti – c’era anche Gianluigi Rondi che per lei avviò il progetto dei premi De Sica e ne ottenne il riconoscimento dal Presidente della Repubblica. Era sposata con Sergio Nicolai (che di recente è apparso ne “I due papi” di Fernando Mereilles) da cui ha avuto una figlia. Lei se ne è andata ieri, in silenzio, ma la sua risata contagiosa risuona ancora.