Emilia- Romagna, i 5 luoghi da scoprire nella terra del parmigiano e di Lucio Dalla

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Di Stefano Delle Cave

Negli scorsi mesi si è parlato tanto dell’Emilia- Romagna a causa del grave alluvione che l’ha colpita. Questa regione però è anche una terra da scoprire per le sue bellezze artistiche e naturali e per la gastronomia conosciuta e apprezzata. Una regione da cui provengono molti artisti eccellenti del nostro paese come Lucio Dalla e Giuseppe Verdi

Tra le bellezze naturalistiche dell’Emilia- Romagna c’è senza dubbio Comacchio e le sue valli. È un luogo ideale per immergersi nella natura, visitare il delta del Po e osservare bellissimi animali come i fenicotteri. Da non perdere la stessa città di Comacchio con i suoi canali, il suo centro storico e il ponte dei Trepponti che nell’antichità svolgeva un ruolo chiave per le imbarcazioni sull’Adriatico.
Per chi ama la natura una altra meta ideale è il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi dove si può andare alla scoperta dell’Appennino Tosco-Emiliano e le foreste di alberi secolari.

Emilia- Romagna, la natura dell’Appennino

le 5 mete da vedere in Emilia e Romagna, fonte toscana.info
Il santuario della Verna in Emilia, fonte toscana. info

Tra le mete in questo luogo, premiato con il Nobel del Verde da visitare ricordiamo la cascata dell’Acquacheta nelle vicinanze del borgo dei Romiti, la foresta di Campigna e il palazzo Granducale. Per un esperienza più mistica e invece da non perdere il Santuario della Verna. Questo monte è il luogo dove San Francesco d’Assisi, mentre era in preghiera, il 14 settembre 1224, ricevette il dono delle stigmate. Infine poi bisogna ricordare le riserve naturali integrali destinate alle salvaguardia degli ecosistemi ambientali come quella di Sasso Fratino

Le città d’arte da vedere

In Emilia- Romagna ci sono tante bellissime città da vedere che racchiudono bellissimi monumenti da visitare. Una di queste è senza dubbio Bologna. Se si va in visita nel capoluogo emiliano sicuramente da vedere è la bellissima Piazza Maggiore conosciuta grazie alle bellissima e omonima canzone di Lucio Dalla come Piazza Grande. Qui c’è la bellissima basilica di San Petronio, dalla faccia rimasta incompiuta, dove Carlo V venne incoronato imperatore del Sacro Romano Impero. Un altro monumento molto conosciuto di Bologna è senza dubbio la torre degli Asinelli costruita dal 1109 al 1119 dall’omonima famiglia nobile per scopi difensivi. Vale la pena di percorrere tutti i suoi 498 gradini per godersi la vista mozzafiato sul panorama della città.

Un altra città da vedere e famosa per i suoi monumenti patrimonio nazionale dell’Unesco è senza dubbio Ravenna. Tra essi ricordiamo la splendida basilica di San Vitale con i suoi bellissimi mosaici e la sua struttura che rappresentano un esempio importante di arte bizantina e paleocristiana. Ricordiamo poi il mausoleo di Teodorico, esempio di arte paleocristiana e ostrogotica. Infine non si può non visitare la tomba di Dante Alighieri, il sommo poeta fiorentino che si spense in esilio a Ravenna. Essa è situata nella cosiddetta zona del silenzio o zona “dantesca” . Da non perdere anche la basilica di S ant’ Apollinare in classe, un altro grande esempio di arte paelocristiana dotata all’interno di bellissimi mosaici policromi del catino absidale.

Le bellezze di Parma


Tra le città d’arte da vedere in Emila- Romagna c’è senza dubbio Parma. Tra i suoi monumenti da visitare ricordiamo il complesso del palazzo della Pilotta che rappresentava il cuore civile e sociale della città e il simbolo del potere ducale dei Farnese. Al suo interno è possibile ammirare il bellissimo teatro Farnese, un esempio straordinario dell’architettura teatrale del 600′. Da non perdere anche il bellissimo e famoso Teatro Regio inaugurato nel 1829 con la “Zaira” di Vincenzo Bellini. Infine da vistare anche il duomo con i bellissimi affreschi del Correggio e lo stupendo battistero commissionato a Bendetto Antelami come attesta l’iscrizione contenuta sul portale che recita: “Tolti due volte due anni da Milleduecento, cominciò quest’opera (l’uomo) detto Benedetto)” .

Stefano Delle Cave

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