Emir Kusturica, la grande epopea underground del cinema balcanico

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Di Stefano Delle Cave

Compie 66 anni Emir Kusturica. È il più grande rappresentate del cinema balcanico e di quel movimento underground che ben ha saputo raccontare la cultura del suo popolo passando per le vicissitudini della sua terra. Con la sua regia d’ispirazione felliniana è entrato diritto nella storia del cinema conquistando tra l’altro un Leone d’oro a Venezia e 2 Palme d’oro.

Emir Kosturica e il cinema felliniano

“Amo i film di Fellini perché non ci sono protagonisti che si appoggiano telefoni sulla spalla”. Con questa dichiarazione si può già comprendere come il cinema di Emir Kusturica abbandoni il naturalismo hollywoodiano per dedicare ad un racconto più surreale e grottesco. Quest’ultima caratteristica è la metafora con cui spesso il grande regista serbo racconta la storia e la società del suo paese. Uno mondo che, come si evince dal suo primo film “Ti ricordi di Dolly Bell?”, Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia, viene portato sullo schermo innanzitutto attraverso l’universo della famiglia. Un’universo segnato dal confronto generazionale e politico come è ancora più evidente nel successo film e Palma d’oro a Cannes “Papà è in viaggio d’affari”.

Kusturica riesce anche a raccontare in chiave liristica ed epica una parte sconosciuta della cultura slava come quella dei rom nel capolavoro “Il tempo dei gitani” che gli fruttò un premio alla regia a Cannes. Un ritratto melodrammatico e visionario che scaturisce da un bellissimo road movie da cui emerge, vedi ad esempio i personaggi delle guaritrici, la vena altamente grottesca del grande regista serbo. Una caratteristica evidente anche in successivo film sui rom che virerà più sulla commedia “Gatto nero e Gatto bianco”.

Il trailer di Underground di Kusturica

Il sogno americano e Underground

Si può dire che Kusturica abbia cercato di esportare la sua idea di cinema anche negli Stati Uniti. In occasione di una trasferta americana per alcune lezioni da tenere alla Columbia University, Kusturica ha la possibilità di poter realizzare “Arizona dream” con un cast eccezionale con protagonista Johnny Deep. Anche in questo in caso il regista serbo non manca di servirsi del suo talento immaginifico come dimostra l’onirismo della sequenza con i protagonisti del film che volteggiano in aria. Tuttavia non ottiene grande successo visto lo scarso appeal di questo film al botteghino.

Kusturica è più a suo agio addentrandosi nella storia e nella cultura della sua terra. Il successivo Underground è la summa del cinema del famoso regista serbo che racconta in questa pellicola, vincitrice di un’altra Palma d’oro, cinquanta anni di storia jugoslava. Lo fa in chiave grottesca orchestrando una tragicommedia che si serve di innumerevoli metafore dando vita a sequenze leggendarie come quella iniziale del bombardamento dello zoo di Belgrado. Un pellicola da cui traspare la follia causata dalla fine della Jugoslavia dovuta alla guerra e alla dissoluzione di un territorio. Contraddizioni e nostalgie che ritorneranno anche nel più recente “Sulla via lattea” del 2016. Nel mezzo non bisogna dimenticare che Kusturica si è distinto anche con bellissimi documentari come il suo ultimo lavoro dal titolo “Pepe Mujica – Una vita Suprema”.

Stefano Delle Cave