L’Inghilterra di inizio ‘800 descritta dalla penna ironica di Jane Austen è tornata al cinema con Emma. , per l’esordio alla regia di Autumn de Wilde. Anche la sceneggiatura è stata curata da un’esordiente, la scrittrice neozelandese Eleanor Catton. Dopo l’adattamento del 1996 di Douglas McGranth, con una giovane Gwyneth Paltrow nei panni dell’affascinante signorina Woodhouse, Emma torna sul grande schermo con un cast di giovani promesse del cinema Inglese.
A vestire i panni dell’eroina della Austen c’è Anya Taylor-Joy, classe ’96, nominata nel 2017 per il BAFTA per Miglior Stella Emergente. Ad affiancarla i volti già noti di Johnny Flinn nel ruolo di Mr. Knightley, Mia Goth nel ruolo di Harriet Smith, Bill Nighy nel ruolo di Mr. Woodhouse, Josh O’Connor nel ruolo di Mr. Elton e Miranda Hart nel ruolo di Miss Bates. Tra ruoli secondari ricordiamo anche Tanya Reynolds che abbiamo recentemente apprezzato in Sex education, Callum Turner, Rupert Graves, Gemma Whelan e Amber Anderson.
Pregi e difetti della regia di Autumn de Wilde
Autumn de Wilde ci racconta la storia di Emma Woodhouse, una giovane ricca che si diverte a combinare matrimoni. La signorina Woodhouse ci prova prima con l’amica Harriet e il reverendo Elton, che però si rivela innamorato di lei. Poi teme di essere caduta lei stessa nella trappola con Mr. Churchill, per il quale crede di avere un interesse da lui ricambiato. Alla fine dei giochi si renderà conto di non poter controllare le vite degli altri.
La regista e fotografa statunitense mette subito in luce la sua attenzione all’immagine con una deliziosa fotografia dai toni pastello, diversi riferimenti pittorici e una particolare attenzione alle scenografie, con cui riesce a conferire al suo film il brio tipico dei romanzi di Jane Austen.
Questa commedia dei fraintendimenti viene messa in scena con una recitazione volutamente eccessiva e teatrale, che risulta essere però fin troppo macchiettistica, al punto da risultare talvolta fastidiosa. Fin troppo coreografati i movimenti degli attori sulla scena, elemento che toglie naturalezza all’azione. La provenienza della de Wilde dal mondo del videoclip viene fuori dal risultato poco organico del racconto dal punto di vista narrativo. Poco riusciti, sia nell’impostazione della recitazione, sia in sceneggiatura, gli equivoci.
Perché gli equivoci in Emma. non funzionano
Facendo un paragone fra la sceneggiatura di Eleanor Catton e il libro della Austen o anche solo con il film del ’96, ci si rende conto subito che gli equivoci nel film della de Wilde non funzionano. E se gli equivoci non funzionano, tutto il teatrino sapientemente costruito da Jane Austen è inutile. Nel film della regista statunitense si intuisce subito l’interesse di Mr. Elton per Emma, e lo spettatore non pensa quasi mai ad un attaccamento di Emma per Mr. Churchill. Complici, oltre alla recitazione, anche la mancanza di due eventi cruciali nello sviluppo dei fraintendimenti.
Il primo evento mancante è l’arrivo di una sciarada da decifrare da parte di Mr. Elton per Miss Woodhouse. La sciarada non lascia ombre su un suo corteggiamento, ma Emma e lo spettatore la pensano inizialmente rivolta a Harriet. Il secondo evento, riguardante Mr. Churchill, è una visita a Emma da parte di quest’ultimo prima della sua partenza. L’uomo sembra volerle confessare qualcosa, che nell’equivoco del momento sembra essere un suo interessamento per Emma. Due eventi cruciali che rappresentano l’ultimo step nella crescita di due fraintendimenti che a causa di questa mancanza e aiutati una recitazione che va in una direzione sbagliata, non riescono affatto.
Le belle immagini della de Wilde non bastano
Emma si presenta come un personaggio più moderno rispetto al romanzo, sia nella caratterizzazione sia nelle movenze. Se nel suo libro Jane Austen vuole creare un’eroina che confonde, perché il lettore non ne prova simpatia ma tifa comunque per lei, nella pellicola questa operazione non riesce a pieno. La Austen parla spesso di usanze e personaggi superficiali e li mette in ridicolo, mostrandoci così la sua insofferenza nei confronti di quel mondo, ma nell’opera della de Wilde tutti i personaggi diventano eccessivamente grotteschi.
Il film non aveva chiaramente le pretese di essere un adattamento fedele all’opera ma fallisce nel far arrivare un messaggio che nel libro invece arriva chiaro. Grande pregio resta sicuramente la capacità della de Wilde di catturare lo spirito della scrittrice inglese e tradurlo in immagini deliziose. Ma questo non basta. Inizialmente previsto nelle sale italiane dall’11 Giugno, Emma. è stato distribuito online a Marzo ed è disponibile per l’acquisto o per il noleggio su CHILI o su Infinity.
Paola Maria D’Agnone
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