È stato uno dei presidenti che ha governato il calcio italiano degli ultimo quindici anni. Enrico Preziosi, storico presidente del Genoa, si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport ripercorrendo i motivi che lo hanno spinto a lasciare il club rossoblù ligure dopo anni di presidenza.
Genoa, Enrico Preziosi parla dell’addio al calcio
“So di deludere molte persone, ma negli ultimi tre-quattro anni era cambiato tutto, avevo ormai quasi maturato il rifiuto del calcio. L’ho sempre vissuta con molta emotività. Talvolta sbagliando, ma con una sofferenza continua nelle ultime stagioni. Sono contento di esserne uscito, ma non mi riferisco al Genoa, faccio un discorso generale. Il Genoa, anzi, ha rappresentato un motivo di soddisfazione, con me è rimasto in Serie A per quindici anni consecutivi. Mi hanno offerto tantissime squadre, convinti probabilmente che stessi cercando il modo per rientrare. No, grazie. Nella vita c’è un momento per iniziare e uno per finire. Come presenza fisica, non sono stato un ottimo padre e neppure un ottimo nonno, avendo messo quasi sempre le mie energie nel lavoro. Ora posso recuperare. Rimpianti? Sì, per quello che avrei voluto realizzare e non sono riuscito a fare. Ma sono cambiati i tempi. Oggi il calcio è un’azienda, l’ingresso di tanti investitori stranieri lo dimostra. Io appartenevo a un’altra categoria di presidenti, ma a non mi sono pentito di nulla, ognuno è legato alla sua storia e al suo operato“.
(credit foto – Pagina Facebook Ofenziva)
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