Enzo Decaro, il rapporto con i figli: “Ho imparato a essere meno apprensivo”

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Di Redazione Gossip

Enzo Decaro, che abbiamo conosciuto con La Smorfia, storico trio comico nato negli anni Settanta del quale facevano parte Massimo Troisi e Lello Arena, ha una vita privata blindatissima, nella quale l’attore è legato a una donna misteriosa che l’ha reso padre di tre figli.

Vedremo il volto tv tra gli ospiti di “Oggi è un altro giorno” , in onda a partire dalle 14:05 su Raiuno dove si racconterà tra carriera e vita privata alla padrona del salotto di Raiuno, Serena Bortone. Dopo aver conseguito la Laurea In Lettere, Decaro si dedica al teatro fondando il gruppo Rh Negativo insieme a Lello Arena e Massimo Troisi, ottenendo un discreto successo nella loro Napoli. Superati i problemi di cachet (gli artisti nella fase iniziale non erano pagati), riescono ad arrivare ad esibirsi a Roma, quando hanno ridotto il gruppo al trio che nel contempo ha cambiato nome ne “La Smorfia”: sono gli anni nei quali lavorano in radio nel programma Cordialmente Insieme e poi approdano in tv a “No Stop” e “Luna Park” show del sabato sera condotto da Pippo Baudo.

Enzo De Caro, i ricordi sull’infanzia dei figli

Enzo Decaro, il rapporto con i figli
Enzo Decaro, il rapporto con i figli

Il trio acquisisce una grande notorietà sul piccolo schermo e al termine di uno spettacolo teatrale si scioglie nei primi anni Ottanta per divergenze artistiche tra Decaro e Troisi. In seguito i tre continuano i loro percorsi nel mondo dello spettacolo con Decaro, che si focalizza tra regia e recitazione: debutta dietro la macchina da presa nel 1981 con “Prima Che Sia Troppo Presto” . Successivamente lo vediamo protagonista di fiction come Una Donna Per Amico e Provaci Ancora Prof (al fianco di Veronica Pivetti e Paolo Conticini), che lo riportano al successo alla fine degli anni Novanta . Sul rapporto con i figli avuti da una misteriosa moglie (l’attore è riservatissimo sulla sfera privata), aveva rilasciato delle dichiarazioni su Ok Salute Benessere:

Da quando i miei tre figli sono usciti di casa, per intraprendere autonomamente il loro percorso. E io, dopo un po’, mi sono reso conto che armadi e cassetti erano ancora colmi di vecchi oggetti a loro appartenuti: diari di scuola, album di figurine, perfino una collezione di minerali…Chissà perché li avevo conservati… Forse ero convinto che a loro interessasse tenerli. O forse, attraverso quei ricordi concreti di una vita familiare ormai da tempo alle spalle, stavo semplicemente proiettando il mio desiderio di prolungamento eterno della loro infanzia, tipico di tanti genitori che inconsciamente vorrebbero che i figli non crescessero per tenerli sempre con sé. Mi è bastato fermarmi a riflettere per capire che era proprio così. Ero io a voler conservare quella raccolta di minerali: mi rimandava la
presenza di tre bimbi vivaci che scorrazzavano per casa curiosi di sapere tutto su quelle pietrine misteriose.

Fonte: Ok Salute e Benessere

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