Ermal Meta continua a sorprenderci. Dopo la presentazione in ologramma del singolo “Uno”, e il recente esordio recitando un cameo in “Morrison”, il nuovo film di Federico Zampaglione dei Tiromancino, l’artista ha annunciato sui suoi canali social che nella giornata di domani, venerdì 7 maggio, sarà pubblicato il video del suo nuovo singolo, Uno. Il brano è contenuto nell’ ultimo lavoro di inediti di Ermal, Tribù Urbana, pubblicato lo scorso 12 marzo.
Il video è stato girato proprio il giorno del quarantesimo compleanno di Ermal, lo scorso 20 aprile, e vede coinvolta in questo progetto una giocatrice del Napoli calcio femminile, Eleonora Goldoni. Il brano è stato presentato da Ermal in modo decisamente particolare lo scorso 30 aprile, in contemporanea nelle Stazioni di Milano Centrale, Roma Termini e Napoli Centrale, proiettando grazie ad un olobox la performance in 3D del brano.
Ermal Meta, Uno
“Uno… Belli, brutti, grassi, magri, ricchi, miseri, sani o ammalati, sazi o affamati: ‘visti da lassù siamo tutti uguali’. “- ha detto Ermal parlando del brano. “C’è chi vorrebbe ribellarsi alla cattiveria, che solo l’animo umano possiede, ma questo cielo lo condividiamo in qualsiasi angolo remoto della Terra.
È una delle poche certezze della vita! UNO per tutti: da soli non possiamo farcela, tantomeno nell’universo musicale. Un busker senza passanti, un direttore senza l’orchestra, un concerto senza pubblico; tutto senza emozione. È il punto di non ritorno. UNO è un inno alla gioia della condivisione, corale come può essere un insieme di voci che ‘dai vicoli di Atene al centro di Dublino, hai visto come sembra un po’ tutto più vicino?’ ”
Testo di Uno di Ermal Meta
Dai vicoli di Atene al centro di Dublino
hai visto come sembra un po’ tutto un po’ più vicino
e noi voliamo sopra le autostrade le prigioni
come le voci,le nostre voci
si accendono milioni di luci
visti da su siamo tutti uguali
ti dico si
anche se fossimo in pericolo in bilico niente panico
e un bambino calcia un pallone oltre il muro
ci separanoma il cielo è uno
il cielo è uno
uno
il cielo è uno
uno
Dagli occhi di una madre a quelli incerti di un soldato
dal primo bacio al buio al grido di uno stadio
si accendono milioni di luci
e dentro i bar le televisioni
le senti o no le nostre mani che sollevano l’aria all’unisono
un bambino calcia un pallone oltre il muro
non ci separano più
il cielo è uno
il cielo è uno
uno
il cielo è uno
uno
Siamo tutti qui ma che spettacoloquasi identici non è un miracolo
tutti liberi tutti o nessuno
il cielo è uno
Siamo tutti qui ma che spettacolo
il cielo è uno
tutti liberi tutti o nessuno
il cielo è uno
uno, uno
il cielo è uno
il cielo è uno
uno, uno, uno
il cielo è uno
Il cielo è Uno
Le voci che si sollevano in Uno sono quelle del Coro del Dipartimento POP/ROCK del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, che impreziosiscono il nuovo brano di Ermal Meta. Uno è un brano fondamentale in un periodo in cui tutti siamo lontani. Basta guardare il cielo però per ricordarci che non siamo mai veramente distanti. Dovunque noi siamo guardiamo tutti lo stesso cielo, e cantiamo all’unisono, lasciando che Ermal meta diriga questa grande orchestra “dai vicoli di Atene al centro di Dublino”.
E possiamo sentirci meno soli, condividendo il bello che abbiamo intorno, compreso l’amore per Ermal e la sua musica che ascoltiamo tutti insieme annullando ogni distanza. Anche quando tutti solleviamo l’aria con le mani all’unisono dalla platea di un suo concerto ad esempio, ecco che dal palco, ovvero “visti da lassù” Per Ermal “siamo tutti uguali”, ci stima indistintamente, cantiamo con lui sotto lo stesso cielo, venendo da ogni parte del mondo, e siamo tutti uniti.
Ilaria Cipolletta
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