In Cina si sta registrando il peggior caso di focolaio da covid-19 dopo quello di Wuhan. A Pechino, in sole 24 ore, si sono registrati 3393 contagi. L’esplosione di casi in Cina è dovuta all’arrivo in ritardo di Omicron, oltre che all’allentamento delle misure di contenimento del virus. Tornano lockdown e test di massa. In alcune città è avvenuta anche la sospensione del servizio dei trasporti pubblici.
Cina: l’esplosione dei casi e la politica zero covid
Si tratta di uno scenario che ricorda il 2020 quello che si sta delineando ora in Cina. La provincia più colpita da questa esplosione di casi è quella di Jilin, al confine con la Corea del Nord.
Le misure di prevenzione adottate per far fronte a questa ondata sono quelle della “politica zero covid“. Innanzitutto, è stato reistituito il lockdown e sono stati riaperti reparti ospedalieri per debellare il virus. Quotidianamente si eseguono test di massa, e in alcune città c’è stata la sospensione del servizio dei trasporti pubblici. I luoghi di intrattenimento sono stati temporaneamente chiusi, e il lavoro sarà in smart working, fatta eccezione per le attività che fanno riferimento ai settori essenziali.
Si tratterebbe di un’ondata improvvisa e imprevista, che sta mettendo in difficoltà i cittadini. L’obiettivo del governo della Cina è quello di riuscire a fronteggiare l’esplosione di casi senza danneggiare troppo l’economia.
Michela Foglia
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