Con un anno di ritardo, per via del Covid-19, è ormai tutto pronto per Euro 2020, 16a edizione degli Europei che si preannuncia a dir poco spettacolare. Tra le 24 squadre partecipanti, una delle più ambiziose è sicuramente l’Inghilterra.
L’Inghilterra di Southgate arriva a questa manifestazione con grandissime aspettative. La squadra, inserita nel gruppo D con Croazia, Repubblica Ceca e Scozia, punterà ancora una volta a sfatare il tabù Europeo, competizione mai vinta dagli inglesi che hanno ottenuto come massimo risultato due terzi posti, nel 1968 e nel 1996. Euro 2020 rappresenta dunque per l’Inghilterra un banco di prova importantissimo, ma la nazionale di Southgate, attualmente quarta nel ranking Fifa, arriva a questa manifestazione, con esordio il 13 a Wembley contro la Croazia, con grande fiducia, consapevole di disporre di una squadra giovane e dal grande talento. Analizziamo dunque la nazionale dei tre leoni, dal percorso di qualificazione fino ai giocatori più importanti passando anche dal ct.
Inghilterra, il percorso di qualificazione
Il cammino dell’Inghilterra verso gli Europei inizia dal gruppo A delle qualificazioni, in un girone più che abbordabile insieme a Repubblica Ceca, Kosovo, Bulgaria e Montenegro. La squadra di Southgate riesce fin dalle prime giornate a far valere sul campo la sua superiorità, a partire dal 5-0 interno della prima giornata contro la Repubblica Ceca, con tripletta di Sterling. Nella giornata successiva arriva un’altra cinquina sul campo del Montenegro, seguita dal 4-0 alla Bulgaria (tripletta di Kane) e dal 5-3 interno al Kosovo.
Nella quinta partita, arriva, sul campo della Repubblica Ceca, la prima e unica sconfitta: un 1-2 subito in rimonta, con l’inutile gol del vantaggio iniziale siglato da Kane su calcio di rigore. La reazione degli inglesi però è rabbiosa e dirompente, e nelle successive tre giornate arriveranno tre vittorie con 17 gol fatti e 0 subiti: 6-0 in casa della Bulgaria, 7-0 contro il Montenegro, e 4-0 in casa del Kosovo. L’Inghilterra ottiene così agevolmente il pass per Euro 2020 qualificandosi come prima nel girone con 21 punti, a +6 sulla Repubblica Ceca seconda.
Il Commissario Tecnico
Gareth Southgate ha già avuto un’esperienza importante, e allo stesso tempo dolorosa, agli Europei con la propria nazionale, anche se in campo, da giocatore, nella competizione giocata in casa nel 1996. L’attuale ct, allora difensore in forza all’Aston Villa, sbagliò il rigore che sancì l’eliminazione inglese nella semifinale contro la Germania. Dopo gli esordi con il Crystal Palace e sei anni all’Aston Villa, Southgate terminerà la sua carriera da calciatore nel 2006 dopo cinque stagioni in maglia Middlesbrough.
La carriera di allenatore inizia immediatamente dopo proprio con il Middlesbrough, sulla cui panchina siederà dal 2006 al 2009, con l’epilogo amaro della retrocessione in Championship nella stagione 2008-2009. Inizialmente confermato dalla società anche per la stagione 2009-2010, Southgate verrà però esonerato a ottobre. Dopo ben quattro anni di inattività, arriva improvvisamente la chiamata della federcalcio inglese, che gli assegna l’incarico di commissario tecnico della nazionale Under-21, che guiderà per tre anni fino al 2016, anno in cui Southgate diventa commissario tecnico della nazionale maggiore prendendo il posto di Sam Allardyce e firmando un contratto di quattro anni.
Il primo appuntamento importante è rappresentato dai Mondiali di Russia del 2018, manifestazione in cui l’Inghilterra riuscirà ad ottenere un buon quarto posto anche se con la delusione dell’eliminazione, ai supplementari, nella semifinale contro la Croazia, mentre un altro risultato importante consisterà poi nel terzo posto nella UEFA Nations League del 2019. Ora ecco gli Europei, con Southgate che vuole far compiere alla sua nazionale il salto di qualità definitivo.
I punti di forza
L’Inghilterra si presenta all’appuntamento continentale con grande convinzione e con una rosa piena di certezze in tutti i suoi reparti, con giocatori che si sono resi protagonisti, nei loro rispettivi club, di una stagione di altissimo livello anche in campo europeo, con la finale tutta inglese di Champions League a dimostrarlo. Scopriamo quindi i punti di forza della squadra di Southgate, la cui formazione tipo dovrebbe basarsi su un 4-3-3 molto offensivo.
Difesa. Col ruolo di portiere titolare che spetta a Pickford, estremo difensore dell’Everton, la difesa, nonostante il forfait di Alexander-Arnold per un infortunio alla coscia, può contare su terzini di grande affidamento come Walker e Chilwell, mentre la coppia difensiva, con l’incognita Maguire che viene da un infortunio, si baserà soprattutto su Stones, leader difensivo del Manchester City. Centrocampo. Con l’esclusione a sorpresa di Jesse Lingard, la stella del centrocampo inglese, che potrà contare anche su Mount fresco vincitore della Champions League con il Chelsea, sarà sicuramente Phil Foden, talento esploso negli ultimi due anni nel City di Guardiola e capace all’occorrenza di giocare anche da centravanti.
Attacco. Le sorti dell’Inghilterra in questo torneo saranno riposte in quello che è il reparto più importante della selezione di Southgate, ossia l’attacco, che si poggia ovviamente sulle spalle e sui gol del capitano Harry Kane, 12 reti nel girone di qualificazione, che va a caccia del primo successo importante della sua carriera. A fargli compagnia, nel reparto avanzato, tanti altri giocatori di talento, tra cui soprattutto Sterling e Rashford, senza dimenticare Sancho, attaccante attualmente in forza al Borussia Dortmund.
Francesco Basso
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Credit foto: pagina facebook 101 Great Goals.com