La Spagna di Luis Enrique a caccia del quarto titolo continentale della sua storia: le Furie Rosse, stasera alle 21:00, nella fantastica cornice di Wembley, affronteranno l’Italia di Roberto Mancini nella prima semifinale di Euro 2020.

Dopo le cocenti eliminazioni agli ottavi di finale di Russia 2018 ed Euro 2016 e quella ancor più clamorosa alla fase a gironi di Brasile 2014, la Spagna, attualmente guidata da Luis Enrique, si prepara ad affrontare l‘Italia di Roberto Mancini nella prima semifinale di Euro 2020. Azzurri e Furie Rosse si ritrovano, nella fase finale di una competizione internazionale, a distanza di 5 anni dall’ultima volta: era infatti il 27 giugno 2016 e la Nazionale, allora allenata da Antonio Conte, sconfisse per 2-0 la formazione iberica al tempo sotto la guida di Vicente Del Bosque.

Elemento curioso della sfida di stasera tra Italia e Spagna è il fatto che proprio contro di noi, la Roja ha vinto il suo ultimo trofeo (Euro 2012) prima di essere eliminata anzitempo, come detto sopra, da Brasile 2014, Euro 2016 e Russia 2018. Questa sera in palio c’è la finale, ma solo una ritornerà a Wembley domenica sera.

Euro 2020, il cammino della Spagna per arrivare in semifinale

Inserita nel Gruppo E insieme a Svezia, Polonia e Slovacchia, la Spagna ha dovuto faticare un po’ per centrare la qualificazione agli ottavi di finale come seconda del raggruppamento. Partite col freno a mano tirato, le Furie Rosse non sono infatti state in grado di andare oltre il pareggio contro Svezia (0-0) e Polonia (1-1) nelle prime due partite della competizione.

Pareggi che hanno generato un po’ di sconforto all’interno del gruppo di Luis Enrique che, pur consapevole dei propri mezzi, sembrava incapace di esprimere il potenziale a sua disposizione il quale, fortunatamente, è venuto fuori nell’ultima sfida della fase a gironi contro la Slovacchia di Skriniar ed Hamsik, annientata con un sonorissimo 5-0 che ha garantito il passaggio alla fase a eliminazione diretta di Euro 2020 come seconda del Gruppo E alle spalle della Svezia.

Negli ottavi di finale, la Roja è stata quindi chiamata ad affrontare la Croazia vicecampione del Mondo in carica in un match che, fino all’85’, sembrava essere in mano agli iberici che, avanti per 3-1, si sono fatti raggiugere sul 3-3, negli ultimi 7 minuti, dalle reti di Orsic e Pasalic che hanno portato la sfida ai tempi supplementari nei quali sono state decisive le marcature di Morata e Oyarzabal che, rispettivamente al 100′ e al 103′, hanno fissato il punteggio sul definitivo 5-3 che ha consegnato alla Spagna una sudatissima qualificazione ai quarti di finale.

Quarti di finale nei quali gli uomini di Luis Enrique hanno affrontato la sorprendente Svizzera di Vladimir Petkovic che, dopo aver buttato fuori la Francia nel turno precedente, è andata vicina all’impresa anche contro gli spagnoli che hanno avuto ragione solo ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari e supplementari.

La rosa della Spagna e il 4-3-3 di Luis Enrique: la probabile formazione anti Italia

La rosa della Spagna impegnata ad Euro 2020 non è sicuramente forte come quella degli ultimi 15 anni, ma è sicuramente una rosa che, forse anche un po’ sottovalutata all’inizio, ha fatto ricredere molti addetti ai lavori arrivando fino alle semifinali dove stasera, come detto in apertura, affronterà l’Italia di Roberto Mancini. Non ci sono più Casillas, Sergio Ramos, Puyol, Pique, Xavi, Iniesta, David Villa e Fernando Torres, ma le Furie Rosse restano comunque squadra temibile a cui portare grande rispetto.

Luis Enrique, come il suo collega italiano, ha saputo amalgamare efficientemente l’esuberanza e la freschezza di giovani come Ferran Torres, Pedri e Dani Olmo e l’esperienza di gente come Busquets, Azpilicueta, Thiago Alcatantara, Koke e Morata. Un giusto mix di giovinezza e “vecchiaia” che i tifosi spagnoli sperano possa estromettere da Euro 2020 la lanciatissima Italia del Mancio che, proprio come gli iberici, vuole riscattarsi dopo un passato recente non proprio felice. L’11 titolare della Roja che affronterà gli Azzurri questa sera dovrebbe quindi essere il seguente:

Spagna (4-3-3): Unai Simon; Azpilicueta, Garcia, Laporte, Jordi Alba; Koke, Busquets, Pedri; Ferran Torres, Morata, Dani Olmo.
Allenatore: Luis Enrique

Euro 2020, Spagna: Azpilicueta il nuovo leader, Morata l’intoccabile, Ferran Torres, Pedri e Dani Olmo le frecce d’argento. Busquest, Thiago Alcantara e Koke l’usato sicuro. Jordi Alba il solito pendolino

Come detto poco fa, la Spagna attuale non è neanche lontanamente paragonabile a quella che tra il 2008 e il 2012 dominò il Mondo, ma è una squadra che, zitta zitta, è arrivata in semifinale dopo un percorso a tratti, tortuoso. Il tiki taka che aveva fatto salire agli onori della cronaca le Furie Rosse in passato è stato infatti soppiantato da una manovra fondata meno sul possesso palla e più sulla rapidità e la concretezza.

Uno stile di gioco che Luis Enrique ha improntato alla sua squadra la quale vede in Morata l’elemento offensivo principale, capace di giocare sia spalle alla porta che di ricevere palloni da buttare in rete dall’interno dell’area di rigore avversaria, alle cui spalle, tra attacco e centrocampo, operano Pedri, Ferran Torres e Dani Olmo che rappresentano, invece, l’asse giovane del team, ossia quella che ha voglia di far vedere al Mondo quanto sia forte.

Poco più dietro, quindi, rispettivamente tra centrocampo e difesa, i “vecchietti” del gruppo, Busquest, Koke, Azpilicueta, Thiago Alcantara e Jordi Alba che, con la loro decennale esperienza, costituiscono la colonna portante di un gruppo che ha, purtroppo per l’Italia, tutte le carte in regola per riportare in Spagna un titolo continentale che sarebbe il quarto nella storia della Roja dopo quelli del 1964, 2008 e 2012.

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AUTORE: Nicola Patrissi