Il 2032 è ancora ben lontano, ma l’Italia deve presentare quanto prima progetti, e lo ha fatto, ma soprattutto stadi ristrutturati e nuovi. Su questo punto il ‘Bel Paese’ si trova decisamente indietro. Colpa della burocrazia da un lato e della mancanza di volontà nell’investire sull’impiantistica dall’altro. Così di questo ha parlato il presidente della FIGC Gabriele Gravina ai microfoni di TMW, soffermandosi sui ritardi ma anche sull’opportunità di condividere la competizione con la Turchia.
Gabriele Gravina: “Siamo ancora indietro sulla questione stadi”
Queste alcune delle parole di Gravina ai microfoni di TMW: “Siamo ancora molto, molto indietro sulla questione stadi. L’organizzazione dell’Europeo del 2032 è una opportunità, una occasione che viene presentata al nostro paese. Una occasione che arriverà 42 anni dopo Italia ’90 ed è una opportunità. Dobbiamo sensibilizzare tutti e capire che la costruzione delle infrastrutture in Italia non può arrivare con l’elargizione di soldi a fondo perduto da parte del Governo Italiano. Abbiamo portato a casa un risultato che qualcuno etichetta come risultato a metà, ma io credo sia importante condividere questo Europeo con la Turchia anche a livello culturale. Lavoriamo con un’altra potenza del Mediterraneo per abbattere le distanze attraverso un evento attivo. Il 2032 lo dobbiamo considerare uno specchio in cui vedere i nostri limiti. Dobbiamo porre rimedio a questi limiti e sbloccarci mentalmente, lo stadio è uno degli strumenti più importanti per valorizzare il brand del calcio italiano. Da parte nostra c’è massima disponibilità, faremo in modo che ci sarà meno burocrazia e un ente pratico per accelerare la costruzione degli stessi. Qualche giorno fa ho avuto il piacere di inaugurare il Viola Park e devo dire che è meraviglioso, non c’è un centro sportivo migliore. Firenze, Bologna, Cagliari, c’è fermento a Roma: qualcosa sul fronte stadi, qualcosa si muove”.
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