È stata una partita davvero molto combattuta e bellissima da guardare. L’epilogo, purtroppo per la pallacanestro nostrana, non è però da incorniciare. La seconda giornata dell’Eurolega di basket vede, dopo la vittoria della Virtus Segafredo Bologna su Bayern Monaco, la caduta di Olimpia Milano che lotta, recupera punti quando ormai sembra seppellita nel cimitero della sconfitta, acciuffa il pareggio sul gong e crolla dopo l’overtime contro i tedeschi di Alba Berlino. Un ko che brucia, certamente, perché arrivato sul filo del rasoio, e nei supplementari, di un incontro che è stato spesso in bilico tra la gloria e la delusione. Una sfida di riconcorsa per la formazione di Ettore Messina che aveva assaporato la possibilità, ad un tratto divenuta maledettamente concreta, di compiere una rimonta che avrebbe acquisito le fattezze di una clamorosa impresa. I meneghini, dopo l’esordio vittorioso contro Lione, devono però alzare bandiera bianca in Europa per la prima volta in questa stagione. Non con pochi rimpianti, soprattutto per il finale.

Eurolega basket, Olimpia Milano perde 74-80 contro gli ospiti di Alba Berlino

(Credit foto – pagina Facebook All Around.net)

Difficoltà in attacco per Olimpia Milano. Astuzia di Alba Berlino che, come la peggiore delle sentenze, sfrutta ogni sbavatura della formazione padrona di casa. Queste due variabili saranno determinanti per tutta la partita, con i tedeschi che costruiscono la loro autorevolezza proprio sul talento della contro giocata. I teutonici, in realtà, vanno al doppio della velocità rispetto ai rossi chiudendo in vantaggio di ben quattordici punti il primo periodo. I berlinesi tentano di azzannare definitivamente la sfida, Olimpia sembra sul punto di tracollare definitivamente, ma Pangos non è della stessa idea dei compagni di squadra e defibrilla l’ambiente con le triple.

L’inerzia del match cambia fragorosamente, con i meneghini che cominciano ad aumentare i giri e la qualità di una difesa apparsa, fino a quel momento, frastornata e in balia del famelico e scaltro avversario. I padroni di casa arrivano alla soglia, meravigliosa e paradisiaca, del meno tre. Quando il Forum si presenta ai cancelli dei rivali, Alba Berlino decide che la compagnia troppo ravvicinata non è poi così piacevole e assesta un’altra, forte, spallata alla partita portandosi all’ultimo riposo con un vantaggio di più nove punti.

Miracolo sul gong e inferno all’overtime

Nove punti sono tanti da recuperare, soprattutto dopo essere giunti alle soglie dell’austero maniero eretto da coach Israel Gonzalez. Si attende il contraccolpo psicologico inevitabile e il Forum di Assago sembra profumare un finale da brividi. La paura viene riservata, questa volta, inaspettatamente agli ospiti: Pangos (sì, ancora lui) decide che non è il momento di piangersi addosso e sferra, nuovamente, una tripla che riaccenda il braciere dell’ardore. Shields innesca definitivamente la micca dei meneghini, mentre Hines agisce da perfetto collante dalla lunetta portando Olimpia Milano, clamorosamente, in parità a trentatré secondi dalla sirena.

Pazzesco, ma tutto vero: c’è ancora una partita in terra lombarda. La sliding doors si manifesta proprio in questi convulsi e festanti istanti di match: Melli è straordinario in difesa, ma sbaglia la tripla della vittoria condannando i compagni di squadra all’overtime. 70-70, un incontro che sembra essere davvero infinito e aperto a ogni tipo di soluzione. Logorati da un incontro di sola rincorsa e tediati dall’occasione sprecata sul finale, i cestisti di Messina si sgonfiano: i canestri non arrivano, a differenza di Alba Berlino che mette nel cesto setto punti con Blatt e vince 74-80. Una gara epica dal finale amaro.

ANDREA MARI

(credit foto – pagina Facebook Olimpia Milano)

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