Evgheny Prigozhin, dopo essere stato avvisato in Bielorussia, è tornato a parlare con un audio su telegram in cui spiega i motivi della sua marcia su Mosca. Un’insurrezione che sarebbe stata fatta come forma di protesta, poi rientrata grazie all’intervento del presidente bielorusso Lukashenko. Putin, però, nel suo ultimo discorso non nomina Prigozhin che resta incriminato per insurrezione armata dalla Procura generale russa.
Le parole di Prigozhin
Evgheny Prigozhin ha spiegato le ragioni dell‘insurrezione della Wagner: “E’ stata una marcia per la giustizia, per protestare contro la decisione di eliminare Wagner dal primo luglio 2023, frutto di intrighi e decisioni sbagliate”, fa sapere Prigozhin, come si legge su Adnkronsos. Decisioni per cui il leader della Wagner ha puntato il dito contro il ministero della difesa e il capo di stato maggiore Gerasimov rei della scellerara decisione di costringere gli uomini della Wagner a firmare contratti con il dicastero della difesa per restare in attività. “Io e gli altri ufficiali della Wagner”, ha affermato Prigozhin, come riportato dall’Ansa, “abbiamo rifiutato e intendevamo deporre le armi il 30 giugno a Rostov. Poi però ci hanno bombardati, e quindi abbiamo intrapreso la marcia della giustizia verso Mosca per protestare”.
Il leader della Wagner afferma di essersi fermato a 200 km da Mosca per “evitare lo spargimento di sangue russo” perchè “abbiamo sufficientemente dimostrato quello che avevamo intenzione di fare”. Prigozhin ha infine ringraziato il presidente bielorusso Lukashenko per aver trovato una soluzione una soluzione “per la continuazione delle operazioni della Wagner in una giurisdizione legittima”. Resta ancora però da capire come sia stato possibibile che 25000 uomini della Wagner abbiano avanzato indisturbatamente da Rostov a 200 km da Mosca senza nessun intervento diretto. La soluzione potrebbe essere che, aldilà del semplice fatto di evitare una guerra civile, la guardia nazionale e il servizio di sicurezza interna Fsb abbiano volontariamente lasciato passare Prigozhin. Questro affinchè il leader della Wagner guadagnasse punti sul ministro della difesa Shoigu divenuto scomodo anche per Putin.
L’ultimo discorso di Putin e lo scioglimento della Wagner
“Ringrazio i soldati e i comandanti del Gruppo Wagner che hanno preso l’unica decisione giusta: non sono andati incontro a uno spargimento di sangue fratricida, si sono fermati in extremis. Oggi avete l’opportunità di continuare a servire la Russia firmando un contratto con il ministero della Difesa o con altre agenzie di sicurezza, oppure di tornare dai vostri cari. Chi vuole può anche andare in Bielorussia. La mia promessa sarà mantenuta”. È quanto ha detto Putin, come riportato da Adnkronos, nel suo ultimo discorso alla nazione. Il presidente Russo ha poi puntato l’indice contro “gli organizzatori della rivolta” che hanno “tradito il paese”. Il tutto senza mai nominare Prigozhin che resta incriminato dalla Procura generale russa per insurrezione armata mentre la Wagner, stando alle parole di Putin, sembra essere destinata alla scioglimento o ad un radicale cambiamento.
Stefano Delle Cave
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