Exit poll Sardegna: testa a testa tra Solinas e Zedda

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Si profila un testa a testa tra Solinas e Zedda, gli exit pool delle regionali in Sardegna parlano chiaro. Per ora sono deludenti i risultati del Movimento Cinque Stelle. Sarà interessante vedere gli effetti della protesta dei pastori per il prezzo del latte ovino.

(Foto dal web)

I dati riportati dalla Regione Sardegna questa mattina danno Solinas (Cdx) in testa con il 49,4%, seguito da Zedda (Csx) con il 33,4%, distaccato al 10% il candidato del M5S Desogus. Interessante il voto scorporato per le principali liste, in questo caso i risultati sono diversi. In testa il PD con il 14,4%, seguito da Forza Italia all’11,7% e Lega al 10,7%, il Partito Sardo d’Azione si attesta al 10,4% eia Movimento Cinque Stelle all’8,4% . Questo forse in virtù del voto disgiunto, a cui pare che i sardi abbiano ricorso in molti casi. Se i dati dovessero essere confermati a scrutinio concluso ci sarebbe da registrare una frenata dell'”effetto Salvini” e una disfatta dei grillini, molto lontani da quel 42% dei voti raccolto in Sardegna alle politiche. Il condizionale è d’obbligo, anche a causa del ritardo degli scrutini, iniziati questa mattina alle 7.

I dati che arrivano sono pochi e frammentati. I comuni minori non diffonderanno i dati prima dello scrutinio di tutte le sezioni. I comuni maggiori non lo faranno prima di aver acquisito i risultati del 25% delle sezioni. Questo inevitabilmente rende difficile commentare i dati. L’unico dato certo è l’affluenza che si attesta intorno al 53%. In attesa di numeri certi è opportuno stilare un veloce profilo dei maggiori candidati.

Solinas, 42 anni, cagliaritano Senatore della Lega in seguito all’alleanza del carroccio con il Partito Sardo d’Azione, casa politica del candidato. Ex assessore ai trasporti nella giunta Cappellacci e da due legislature al consiglio regionale (carica a cui ha rinunciato il 4 Marzo dopo essere stato eletto senatore). “Cavallo di Troia” di Salvini in Sardegna, regione in cui nel 2014 la Lega neanche si presentò. Il leader leghista partecipò al congresso del Partito Sardo d’Azione per supportare la candidatura di Solinas. Una candidatura che non ha mancato di sostenere neanche in campagna elettorale, facendo registrare la sua presenza in molti comizi.

Di diversa natura è la candidatura del Sindaco di Cagliari Massimo Zedda, al secondo mandato nel capoluogo sardo. Molto staccato dalle logiche politiche nazionali, il “ragazzo prodigio” della politica sarda (eletto sindaco a soli 35 anni) non è iscritto a nessun partito. Anche all’epoca del suo primo mandato, la figura di Zedda era in contrapposizione allo stesso PD. Un’indipendenza che lo ha rafforzato in queste elezioni, anche in virtù della protesta dei pastori, che vede i democratici come capro espiatorio dei loro mali. Nonostante ciò, Zedda è in leggero svantaggio, sia a livello regionale che nella stessa Cagliari.

Ricordiamo che in Sardegna non è previsto il ballottaggio, a vincere sarà quindi la coalizione che otterrà la maggioranza relativa. Si profila un pomeriggio al “cardiopalma”, in attesa dei risultati definitivi di queste regionali, la cui importanza potrebbe attraversare il Mar Tirreno per ridiscutere gli equilibri di Governo a Roma.