La scorsa settimana la carovana della F1 ha fatto tappa in Austria, nel circuito del Red Bull Ring. Visti i risultati delle qualifiche, con la doppietta Mercedes e la penalizzazione in griglia di Vettel, sembrava dover essere una gara in discesa per il team di Brackley, ma Hamilton e Bottas hanno dovuto parcheggiare le loro W09EQ Power a bordo pista per problemi di affidabilità.
La Mercedes si era presentata in Austria conscia di poter dire la sua. I tecnici diretti da James Allison avevano portato numerose novità tecniche, specie dal punto di vista aerodinamico, con un nuovo attacco degli specchietti, e con delle prese d’aria delle pance laterali completamente ridisegnate, allo scopo di avere una minor resistenza all’avanzamento, senza compromettere il raffreddamento delle due bancate della power unit.
Le novità sembravano dare i frutti sperati, con le frecce d’argento che hanno monopolizzato la prima fila, con Bottas primo e Hamilton secondo.
Nonostante il guizzo felice di Räikkönen alla partenza, che gli ha consentito di dare fastidio alle Mercedes, le due vetture argentate hanno presto ripreso il comando della corsa, mostrando subito un passo quasi insostenibile per le altre monoposto.
Ma al 14° giro è suonato il primo campanello di allarme in casa Mercedes: Valtteri Bottas è costretto a parcheggiare la sua vettura nella via di fuga della curva 4. Dall’onboard si vede che, in uscita di curva 3, il finlandese tenta di chiamare le marce, ma il cambio rimane bloccato in seconda. Ciò è stato causato da un guasto all’impianto idraulico che ha avuto origine nel servosterzo ed è andato via via a colpire le altre parti della vettura.
I problemi per Mercedes, però, non sono finiti qui. La direzione gara decide di chiamare la VSC. Ferrari e Red Bull colgono l’occasione di effettuare la sosta, per montare un nuovo set di gomme Soft, mentre i tecnici Mercedes decidono di far rimanere in pista Hamilton. La cosa ha fatto infuriare l’inglese che, costretto dopo 10 giri alla sosta, rè rientrato in pista dietro le Red Bull e a Räikkönen.
Inoltre, sulla vettura numero 44 è comparso del blistering sulla gomma posteriore sinistra. Questo gli ha fatto perdere prestazione e lo ha costretto a effettuare una seconda sosta.
Il passo mostrato con le gomme Supersoft non era dei migliori e, alla tornata numero 64, il campione del mondo in carica è stato costretto a fermare la vettura a bordo pista per un problema alla pompa della benzina.
Nelle dichiarazioni post-gara Lewis Hamilton si è detto preoccupato della strategia sbagliata. Ma il campione inglese ha, giustamente, posto l’accento sul discorso affidabilità.
La Mercedes ha avuto già dei problemi. La specifica del motore 2.0 sarebbe dovuta già arrivare in Canada, ma i problemi avuti ai banchi prova ne hanno ritardato l’utilizzo, posticipandone l’uso al Paul Ricard. La specifica, rinominata 2.1, ha avuto i suoi problemi anche in Francia, in quanto Bottas e Pèrez hanno sofferto di due problemi diversi nelle prove libere.
Lo staff Mercedes, e nello specifico Toto Wolff e James Allison, hanno dapprima difeso il capo delle strategie Mercedes in gara, James Vowles, e poi hanno spiegato che i problemi avuti in gara hanno a che fare con delle componenti esterne, e non di fabbricazione Mercedes. Il timore, però, è che questi problemi potrebbero aver danneggiato le power unit. E in un campionato che andrebbe percorso con sole 3 diverse unità, questo potrebbe essere un problema.
Ora, però, la Mercedes potrà riaffermare la sua supremazia già questo fine settimana, a Silverstone. La Pirelli porterà per l’ultima volta quest’anno le gomme dal battistrada ribassato di 0,4 mm che sembrano sposarsi bene con la W09. In più, il tracciato inglese, sembra essere disegnato apposta per esaltare le caratteristiche della loro vettura e le Rosse potrebbero affrontare il weekend in difesa.
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