F1 al risparmio: obiettivo costo zero
F1 costo zero – Tanti gli argomenti trattati al tavolo virtuale delle riunioni in Formula 1. Primo fra tutti ovviamente il Mondiale 2020, ma si parla anche di futuro; esistono infatti delle idee, diventate ufficialmente proposte, che porterebbero il sistema economico della F1 ad essere autosufficiente.

F1 costo zero – La difficoltà attuale
Uno degli argomenti caldi di questo difficile periodo è sicuramente quello del risparmio e anche la Formula 1 è giunta a dover fare i conti con lui. L’idea di poter disputare dei campionati a costo zero potrebbe essere l’unica soluzione per non uscire in ginocchio in un mondo governato dal denaro. Ogni team deve infatti poter competere per il primo posto senza dover far affidamento su enormi capitali esterni. Il problema viene esposto anche da Daniele Morelli, manager di Robert Kubica, che a Pino Allievi, Autosprint, dichiara:
“È una situazione che non si era mai presentata e rischia di mettere ko l’intero panorama delle competizioni. Le formule minori sono ferme. Vivevano, o forse è meglio dire vivono, con i proventi che pagani i piloti. Ma se non ci sono le gare i soldi non entrano. […] Tanti ai vari livelli rischiano davvero di dover chiudere“.
Proprio sul concetto di “capitali esterni” subentra quello di “costo zero”; le spese dei team sarebbero in parte coperte da qualche sponsor e per il resto dalla quota garantita da Liberty Media. Ogni anno infatti la società ha delle entrate principalmente da tre fonti: diritti televisivi, organizzatori e sponsor; più tutti i proventi legati al paddock club e al merchandising. Negli ultimi anni queste entrate hanno superato i 2 miliardi di dollari, metà dei quali vengono divisi tra i team in base a quanto sancito dal Patto della Concordia; ogni scuderia riceve una quota in base al risultato in classifica Costruttori, anzianità in F1 e valore storico di scuderia.

F1 costo zero – L’obiettivo futuro
Questo modello di business crolla però nel momento in cui i Gran Premi non vengono effettuati; motivo per cui al momento non è pensabile avere una Formula 1 a costo zero. La soluzione da adottare sarebbe quella del taglio di alcuni costi, primo fra tutti probabilmente il tanto discusso budget cap; l’obiettivo è quello di arrivare ad avere tagli o riduzioni di capitale che non snaturino la realtà del Circus. Alcuni campi, di conseguenza, non potranno essere limitati ma ogni scuderia sarà chiamata a fare la differenza grazie alle proprie competenze tecniche. Lo sviluppo deve continuare, semplicemente con meno investimenti; soluzione che potrebbe anche portare nuovi costruttori ad iniziare un’avventura in F1.
Nelle grandi difficoltà che il mondo sta affrontando bisogna mettere da parte l’interesse personale per riuscire a dare spazio a quello comune; la sfida a cui la F1 è chiamata consiste nel porre delle solide basi per il futuro.
Certo, la Formula 1 è un mondo di soldi, ma prima di loro ci sono le scuderie, i piloti, i meccanici, i costruttori e ogni singola persona che lavora per mettere insieme lo spettacolo del Motorsport. A costo zero, “senza soldi”, forse si può sognare di ripartire e andare avanti; senza tutto il resto ciò che diventa un sogno da poter rivedere in pista è la Formula 1 stessa.
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Articolo a cura di Chiara Zambelli