F1 GP Francia: vicina al rinvio anche la tappa francese

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Di Redazione Metropolitan

Con l’estensione del lockdown da parte di Macron anche la F1 potrebbe risentirne, obbligando al rinvio del GP di Francia. La stagione di F1 2020 potrebbe iniziare direttamente in Austria.

F1 GP Francia – Accade l’inevitabile

L’attuale situazione in Europa non promette bene a lungo termine e il rinvio del GP al Paul Richard era inevitabile. Attualmente la maggior parte dei paesi non sono in condizione di ospitare gare, fatta eccezione per le nazioni che sono riuscite ad isolarsi limitando al limite i contagi, ad esempio l’Austria. L’idea attuale sarebbe infatti di iniziare al Red Bull Ring.

F1 GP Francia – Problemi nel ricominciare

Il problema maggiore è ricominciare a vivere come prima dell’inizio della pandemia, riaprendo tutti i servizi. Il governo francese sembra favorevole a riaprire le scuole, mentre il ritorno nei luoghi di assembramento come pub, ristoranti, teatri e cinema rimarranno ancora chiusi e che tutti gli eventi saranno sospesi almeno fino alla metà di luglio. Inoltre le frontiere esterne della Francia rimarranno chiuse fino ad una nuova decisione. Questo è il motivo per cui il GP sembra destinato ad essere posticipato.

F1 GP Francia
La partenza del GP di Francia 2019 – Photo Credit: gpfrance.com

F1 GP Francia – C’è voglia di disputare il GP

Come confermato negli scorsi giorni da Eric Boullier, organizzatore del GP di Francia di F1, i transalpini hanno intenzione di disputare la gara. Il prolungamento del lockdown complica le cose, ma, come detto da Boullier, non ci sono scadenze da rispettare per prendere una decisione.

“Mancano ancora tre mesi, stiamo esaminando tutti gli scenari, ma oggi la nostra responsabilità è di andare avanti. Parlo con il presidente Deschaux quasi ogni settimana, in Francia si organizzano un migliaio di gare all’anno, quella di F1 è solo una. Ci sono molti ‘mal di testa’ per tutti gli altri eventi. Al momento, non voglio fissare scadenze perché ciò comporterebbe inutili pressioni. Le uniche scadenze che abbiamo sono interne, nella nostra organizzazione, sul fatto se decidiamo di costruire determinate tribune o hospitality. Anche se decidessimo di non sfruttare la piena capacità, possiamo aspettare più a lungo ed è per questo che non ci sono scadenze”.Eric Boullier

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