Porre un limite allo stipendio dei piloti in F1, una cosa fattibile? Con la questione budget cap ormai quasi risolta, emergono nuove idee sulle soluzioni da poter adottare per ridurre le differenze tra i team. L’ipotesi di limitare gli ingaggi dei piloti nasce sia per questa ragione che per questioni legate a grandi risparmi a livello economico.
F1 limite stipendio – I tagli
In Formula 1 l’argomento sulla riduzione dei salari è stato affrontato in ritardo rispetto al resto del mondo dello sport. La McLaren in particolare è stata la prima ad affrontare la questione; Norris e Sainz hanno infatti deciso di decurtare i loro stipendi adeguandosi al provvedimento preso per chi lavora dietro alle quinte. Poi la Williams, un po’ obbligata anche dalla situazione critica con cui ha dovuto fare i conti. Una soluzione questa di cui forse si è discusso poco, ma con un’importanza fondamentale; ridurre lo stipendio di un pilota può salvare in minima parte da alcune perdite disastrose per le scuderie.
Nasce quindi, come riportato da Motorsport.com, l’ipotesi di limitare gli ingaggi dei piloti; la proposta avanzata verrebbe incontro a due bisogni: da una parte risparmiare e dall’altra poter puntare ai top driver. Un passo in avanti è stato fatto con l’introduzione, a partire dal 2021, del budget cap; 175 milioni a scuderia, poi abbassati a 145, per lo sviluppo tecnologico della monoposto. Ovviamente però ogni “pro” ha sempre un “contro”; i top team infatti, come ha spesso espresso la Ferrari, dovranno probabilmente tagliare sul personale o trovare altre soluzioni.
F1 limite stipendio – L’ipotesi
Dal budget cap che entrerà in vigore il prossimo anno rimangono fuori tre grandi categorie di spese; quelle relative al marketing e alla logistica, l’ingaggio dei piloti e gli stipendi dei tre manager più pagati in ogni team. Il timore è che l’abbassamento del budget possa portare ad una richiesta di aumento di stipendio da parte dei piloti; inoltre, senza un ipotetico limite agli ingaggi, alcuni piloti rimarrebbero desiderio esclusivo di una piccola élite. Non è certo la priorità del momento né un introduzione prevista per il prossimo mondiale; l’idea è quella di ispirarsi ad un modello già utilizzato in altri ambiti sportivi, tipo l’NBA.
La difficoltà sarà ovviamente mettere per iscritto una sorta di regolamento, magari con alcune clausole di eccezione proprio come nel basket americano. Una proposta difficile ancora tutta da studiare, ma con un concetto molto semplice; porre un limite sulla somma dello stipendio di entrambi i piloti riuscendo anche a favorire il mercato per tutti i team e non solo per alcuni. Le conseguenze di questa ipotetica decisione avrebbero un effetto maggiore sui top team, i quali dovrebbero cambiare radicalmente il proprio modus operandi nel mercato piloti.
In questo modo verrebbero anche rivisti i criteri di scelta dei piloti, creando magari più spazio per i giovani che non necessitano di enormi salari; la Red Bull si è già mossa da tempo e la Ferrari ha provato questa strada lo scorso anno affiancando il giovane Leclerc al quattro volte campione del mondo Vettel. Questa soluzione, oltre a un grande risparmio, aiuterebbe anche i team di medio-bassa classifica ad avere la possibilità di schierare due piloti con una certa esperienza. Sarebbe dunque un ulteriore passo alla riduzione del gap tra le scuderie con obiettivo unico quello di renderle competitive quasi allo stesso modo.
La puntata di Beyond The Race
Ecco la puntata di Beyond the Race, andata in onda sulla nostra pagina Facebook lo scorso venerdì. Vettel, Sainz, la Ferrari e tanti altri argomenti.
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