Nella bozza del calendario di F1 2021 il GP dell’Arabia Saudita era comparso come probabile novità tra i nomi dei circuiti già noti o inizialmente presenti nel 2020; da poco è invece ufficiale e il Circus farà quindi tappa a Jeddah, la seconda città più grande in Arabia, a novembre verso la fine delle 23 gare previste. Le voci sul nuovo ingresso sono quindi diventate certezza; l’Arabia Saudita avrà il suo Gran Premio in notturna nel 2021.

GP Arabia Saudita: la novità del 2021

L’obiettivo di Liberty Media è quello di poter tornare ad una parvenza di normalità in vista del prossimo anno; il 2020 doveva essere l’anno con più gare in Formula 1, ne erano previste 22, invece la situazione legata al Covid-19 ha rimescolato le carte in tavola. Un Mondiale tanto europeo quello a cui si assiste quest’anno, con circuiti ritrovati che hanno subito fatto innamorare piloti, team e appassionati; tra questi anche Imola e il Nurburgring che oltre al fantastico tracciato portano sulle spalle anche tanta storia.

Gli accordi commerciali che comandano la Formula 1 molto probabilmente non permetteranno a questi circuiti di poter entrare nel calendario 2021; discorso diverso invece per il GP dell’Arabia Saudita, nuovo ingresso nel Circus. La gara di Jeddah, oltre ad essere una novità, porterà anche parecchie entrate nelle casse del Circus, motivo per cui non è affatto strano vederla tra le tappe future; le 23 gare a cui Liberty Media punta sono anche e soprattutto viste come fonte di guadagno e di recupero delle porte chiuse a cui la F1 ha dovuto adattarsi.

Il circuito cittadino, configurazione che nel 2020 non si è vista, non sarà però l’unico a debuttare; infatti Zandvoort e Hanoi torneranno in calendario dopo le cancellazioni di entrambe le gare da quello attuale. Nelle ultime settimane i piloti hanno apprezzato molto i tracciati su cui hanno corso; tra storia, curve e abilità da dimostrare nessuno è rimasto deluso. La speranza è l’ultima a morire. Sperando appunto che certi GP non finiscano di nuovo nel dimenticatoio solo per far spazio a quel denaro che comanda e certo fa comodo, ma che di sicuro appassiona meno.

Le parole dei team principal

Sull’Arabia Saudita non potevano non nascere polemiche; il Paese infatti ha fama di reprimere i diritti umani, cosa che Amnesty International non ha mancato di far notare. Dopo la grande campagna che la F1 ha abbracciato quest’anno, #WeRaceAsOne, ovviamente qualche dubbio può nascere vista la scelta del futuro GP in uno stato dove sicuramente le ideologie sono ben diverse. A difesa di tale decisione sono intervenuti i team principal di Ferrari, Mercedes e Red Bull dei quali di seguito riportiamo le parole raccolte da RaceFans.

“Penso che qualsiasi sport porti ovunque vada un messaggio positivo. Credo che sia questo il modo in cui dovremmo vedere la questione. Dobbiamo capire che possiamo essere un vettore di positività.” – Mattia Binotto

“Lo sport dovrebbe unire e aiutare a portarci in un posto migliore. Sono rimasto molto impressionato dai cambiamenti in Arabia Saudita. Ho visto l’evento di Formula E con uomini e donne che insieme si sono goduti la gara.” – Toto Wolff

“Nel momento in cui ci iscriviamo ad un campionato non siamo noi a scegliere il calendario, ma ci iscriviamo per correre in ogni gara. Confidiamo che chi di dovere abbia fatto le giuste ricerche per gli interessi dello sport. Non siamo un’organizzazione politica, lo sport non dovrebbe essere visto così.” – Christian Horner

Beyond The Race – GP Emilia Romagna 2020: Mercedes uber alles

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