Fabio Fazio saluta la Rai, un addio che conviene a tutti

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

L’addio di Fabio Fazio alla Rai ha subito scatenato un acceso dibattito politico. A far rumore è stato soprattutto il “saluto” a Fazio e Littizzetto da parte di Matteo Salvini, leader della Lega e ministro delle Infrastrutture, con un breve ma eloquente post su Facebook contenente due sole parole, “Belli ciao”, e l’emoji della mano che saluta. A Salvini replicano a muso duro diversi esponenti del Pd, con l’ex segretario Enrico Letta che punta il dito non solo contro il leghista ma contro tutta la destra parlando di “danno alla tv, alla cultura e all’Italia”

Fazio che va via dalla Rai, conviene a destra, sinistra e a lui

Fazio che va via dalla Rai conviene a tutti. Conviene alla sinistra, che può dire alla destra ma non vi vergognate, un programma colto, un programma elegante, un programma prestigioso, un programma con ospiti il Papa e Obama, Tom Hanks e Carrère, Fanny Ardant ed Erin Doom, e voi volete metterci Pino Insegno, ce lo vedo Labatut che viene a farsi intervistare da Insegno (conto che dicano «c’avete solo Pino Insegno» col tono con cui i romani dicono ai milanesi «c’avete solo la nebbia»).

Conviene alla destra, che potrà dire al proprio elettorato che, coi-vostri-soldi, non abbiamo rinnovato quella lussuosa produzione, che essendo esterna se viene ospite Beyoncé neppure la manda a dormire nei tre stelle convenzionati Rai, è uno scandalo, è una vergogna, le mani nelle tasche degli italiani, l’hanno mandata al Four Seasons che oltretutto non ha un precedente.

Conviene a Fazio, che ha una carta-martirio e risulta subito elegantissimo non giocandosela (ieri sera in onda ha detto che lui e i suoi non hanno «nessuna vocazione a essere vittime o martiri: siamo persone fortunatissime», subito dopo aver spiegato che non parlerebbe mai male della Rai avendoci lavorato quarant’anni: come gli ex mariti migliori, quelli che non spettegolano e non recriminano); ma va a farsi dare da Discovery come minimo gli stessi soldi che prendeva finora, che sono più soldi di quanti gliene darebbe ora la Rai

Il contratto di Fazio con l’emittente pubblica sarebbe scaduto a fine giugno, ma il suo addio era nell’aria ormai da settimane. Si chiude così una lunga era che ha visto Fazio, oggi 58enne, muovere i primi passi in tv nella Rai da giovanissimo prima di raggiungere il successo con programmi come ‘Quelli che…il calcio’ e ‘Anima mia’, fino alla conduzione del Festival di Sanremo per quattro edizioni (1999, 2000, 2013 e 2014), intervallate da un ‘divorzio breve’ dalla Rai nel 2001 e da una parentesi a La7 durata il tempo di una sola puntata del suo talk show in seconda serata, ‘Fab Show’, sparito subito dai radar con il cambio di proprietà della rete. Dal 2003 il talk show ‘Che Tempo Che Fa’ è diventato la sua ‘casa’ e ha garantito alla Rai ascolti in crescita costante in oltre 1.200 puntate. Un programma che sarà ricordato per gli ospiti d’eccezione che vi hanno partecipato e per diverse interviste esclusive, da Papa Francesco a Barack Obama fino a Pelè.