
Un’azione di squadrismo digitale, quella che si è verificata sul network V_V. Bersagliati medici, giornalisti e politici con migliaia di commenti; l’azione ha portato Facebook a chiudere la piattaforma dei non vaccinati.
“Molestie di massa” No-vax su Facebook
“Hanno insultato medici, giornalisti e politici definendoli sostenitori dei nazisti perché promuovevano i vaccini contro il Covid, assicurando che la vaccinazione obbligatoria avrebbe portato a una dittatura della salute”, lo ha dichiarato Mike Dvilyanski, Head of Cyber Espionage Investigations, in una conferenza stampa.
Questi erano i toni diffusi sulla rete, che hanno portato Meta, la società madre di Facebook e Instagram, a rimuovere dal social collegata al movimento No-Vax chiamato V_V. Il movimento ha avuto origine in Italia e in Francia e, contava un numero compreso tra i mille e i duemila account. Attaccati duramente medici, politici e giornalisti, la rete veniva costantemente alimentata e questi azioni violente non sembravano voler cessare.
Dvilyansk ha spiegato il meccanismo attraverso il quale le persone autrici di questi gesti operavano: “Le persone dietro questa operazione si basavano su una una combinazione di account autentici, falsi e duplicati“.
L’obiettivo era quello di formare azioni di “commenti di massa” violenti, per riuscire a soffocare e intimidire le opinioni altrui.
È stato infatti specificato che la rete rimossa in Italia faceva attività di brigading, squadrismo, muovendosi per postare in modo coordinato, ai fini di molestare le persone.
I post dei professionisti, venivano presi di mira affiancati da svastiche e definiti “sostenitori del nazismo” per aver promosso la campagna vaccinale anti-Covid.
Il capo della divisione minacce dell’azienda ha proseguito: “I nostri sistemi automatici di revisione hanno preso provvedimenti contro i loro commenti e account, per varie violazioni dei nostri standard della community tra cui discorsi di odio, disinformazione, incitamento alla violenza, bullismo e molestie.”
Tutto nasce su Telegram
Le operazioni venivano decise su Telegram. È questa la piattaforma usata dagli autori dell’iniziativa, per coordinare le azioni e gli attacchi. Si è osservato che generalmente i commenti dei membri della rete, includevano link ai propri canali Telegram “dove il gruppo addestrava gli utenti ad aggirare i controlli e lavorare insieme contro i propri obiettivi, coordinandosi per attaccare in massa persone e pagine specifiche.”
“[…] Nel tentativo di aggirare i controlli sui contenuti, commentavano e non postavano, alterando le parole o utilizzando un linguaggio in codice. E molti degli account gestiti da ogni operatore scrivevano lo stesso numero identificativo nella loro bio, probabilmente per tener traccia facilmente di chi stava gestendo le attività all’interno della rete.”
Questi account sono stati rimossi dalla rete, ma come specificato da Meta, non vuol dire che sono stati eliminati tutti i contenuti. La situazione è ancora sotto stretto monitoraggio con l’intenzione di punire chiunque continui ad agire in questo modo.
Sembra però impossibile prevenire la creazione di determinati account. Per 1000 che vengono chiusi molti continuano ad aprirsi, permettendo alle persone di continuare a manifestare in un modo violento.
Ovviamente le piattaforme cercano di muoversi di conseguenza, soprattutto per garantire la sicurezza delle persone presenti sulle reti e condannare ogni forma di abuso.
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