Fantaghirò: Nostalgia mia, portami via – Xmas Edition

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Di Redazione Metropolitan

E’ tra una decorazione natalizia, un ridicolo quanto evocativo plaid di ciniglia e un piede sulla bilancia che, noi di InfoNerd, siamo entrati nel mood festivo più atteso dell’anno. Con una tendenza spiccata al masochismo andante, è con debordante malinconia che inauguriamo la nostra bella rubrica: “Nostalgia mia, portami via – Xmas Edition”. Obiettivo? Una carrellata di esempi, tra film e balocchi, in perfetto stile armacord; l’unico effetto collaterale è l’improvvisa presa di coscienza di quanto possiate essere, effettivamente, datati. Un fardello da condividere insieme. Enjoy!

 

Se, sfogliando uno di quei pericolosi album di foto che rappresentano, senza dubbio alcuno, un attentato diretto alla propria reputazione, penso all’acconciatura alla quale ero maggiormente devota, non posso fare a meno di notarne una: il liscio e lucente caschetto stile paggetto di corte. Una visione oltraggiosa, oltremodo grottesca, che per anni mi ha portata ad esibire, con piglio orgoglioso, una delle più discutibili cagate stilistiche per antonomasia. Il motivo propulsore che mi spingeva ad ostentare quella chioma che “anche se la scuoti, guarda, torna uguale!” era sempre lo stesso. Sì, lui: il culto di Fantaghirò. Un’affezione più ferrea di quella riservata alla dieta post-festività, un mito che, insieme a Lady Oscar, ti ricordava di poter finalmente abbandonare qualsiasi tentativo di renderti femminile perché tanto eri figa uguale e, prima o poi, un bel principe come Romualdo, dal gusto sopraffino, lo avrebbe notato.

 

Valicando gli infimi dettagli relativi alle conseguenze, spesso disastrose, che ci hanno ricordato che se all’asilo porti quei capelli useranno il tuo corrispettivo appellativo maschile per chiamarti e che il moccioso più carino che poteva essere la reincarnazione di Romualdo, al limite, nella convinzione di confrontarsi con un suo pari, ti avrebbe chiesto con un sorriso innocente di partecipare alla “gara del righello” (a buon intenditor, poche parole! Ndr), Fantaghirò rimarrà per sempre e nonostante tutto, la tua religione.

I Natali degli anni ’90 prevedevano, puntuali e affidabili, la messa in onda di tutta la serie della principessa guerriera. Un appuntamento irrinunciabile a tutti i costi. Ma, in un momento raro di comprensione, esule dal pio fanatismo per la suddetta, mi rendo conto che non tutti conoscono i fasti della mia dea. Da buona messaggera, non posso far altro che condividere con gli atei il mio Credo.

Fantaghirò: la trama

Fantaghirò è la protagonista indimenticabile della mini serie televisiva mandata in onda, per la prima volta, nel 22 dicembre del 1991 e targata Lamberto Bava. Ambientata in un fiabesco medioevo immaginario, la trama verte sulla guerra secolare tra due regni in contrasto fra loro che non riescono a prevalere l’uno sull’altro. Il re di uno di questi nutre la speranza che sua moglie, incinta del terzo figlio, possa finalmente dare alla luce l’erede maschio che porrà fine a questa battaglia imperitura. Ma, contro ogni nobile aspettativa e previsione, anche l’ultima creatura che nasce è una femmina.

In primo piano: una entusiasta espressione paterna. Photo Credits: web

Il re, evidentemente imparentato con il de Jarjayes di Francia che voleva un maschietto-ma-ahimè-sei-nata-tu, è clamorosamente adirato per questa sorpresa e colmo di dolore per la dipartita della regina subito dopo il parto, strappa la neonata dalle braccina delle due figliolette e fugge al galoppo dal castello, nel tentativo di ottenere il titolo di padre dell’anno. Come? Sacrificando la bambina alla leggendaria Bestia Sacra, nella Grotta della Rosa d’Oro.

 

La Strega Bianca- Photo Credits: web


Eppure, nell’atto di compiere l’insano gesto che gli avrebbe fatto vincere il premio battendo la concorrenza, la spada che impugna per spezzare la giovane vita, viene colpita da un fulmine generato, di nascosto, dalla Strega Bianca; colei che in calabrese verrebbe apostrofata con l’altisonante appellativo di “pitrusino ogni minestra”. Il re, accantonati i sogni di gloria, si pente amaramente e riporta la piccola urlante al castello.
La bambina, a cui quella notte è stato dato il nome di Fantaghirò, cresce indisponente e sovversiva, tra un soggiorno costretto nel pozzo a digiuno, una pratica che si perpetrerà ben oltre il suo primo menarca, e l’inadempienza di una regola o l’altra che la voleva remissiva, ignorante e innocua, come la tradizione imponeva alle donne del tempo.

Photo Credits: web

L’animo ribelle della principessa, rimasto inalterato crescendo, nonostante i continui scontri con il padre e l’apprensione delle sorelle Caterina, simboleggiante la saggezza di pregare gli dei affinché il re non rompesse le palle, e Carolina, cultrice della bellezza con la stessa voluttà della Lecciso, la condurrà a vestire i panni maschili del conte di Val D’Oca. Sotto le spoglie di questo giovane ragazzino efebico dalle gambine glabre, Fantaghirò si scontrerà con Romualdo, il sovrano del Regno nemico giunto alla sua ventesima primavera. Rigogliosa, oserei dire.

“Che fretta c’era? Maledetta primavera!” – Photo Credits: web

Un finale fiabesco, quello del primo della serie, che si concluderà con l’unione dei due ragazzi innamorati che diventeranno i nuovi sovrani del Regno, e la sistemazione di Caterina e Carolina con Cataldo e Ivaldo, i due baldi amici rozzi di Romualdo, nel detto proverbiale che recita “non c’è due senza tre”.

Photo Credits: web

 

La serie di Fantaghirò, che ha avuto altri 3 seguiti (4 in realtà ma il 5 non esiste perché sì, punto e basta ndr), si snoda coinvolgendo diversi personaggi nella trama.
La perfida e comica Strega Nera e il temibile e misterioso Tarabas, sono due fra le nuove leve che incroceranno il cammino della nostra eroina.
Ora, sebbene siano trascorsi la irrisoria cifra di 26 anni dalla prima messa in onda, le avventure della principessa guerriera continuano a farci sognare portandoci a pretendere, cascasse il mondo, che venga inserito ogni anno in questo periodo  nel palinsesto televisivo.

 

I miscredenti e i poveri illusi che ci chiedono, con un sorrisetto ironico, il motivo per il quale non abbandoneremo mai il Credo Fantaghirò, verranno subito accontentati con 5 buoni motivi:

 

  1. La protagonista: Fantaghirò, interpretata da una splendida Alessandra Martines nel top della sua forma fisica disgraziatamente perfetta, è un’alpha woman di tutto rispetto. Insegna alle sue fedeli allieve, incollate al televisore, la massima del cavarsela da sola con coraggio e ottimismo. E’ lei che salva il suo principe e il suo Regno, non il contrario.
     

    Photo Credits: web

  2. L’ambientazione: lo scenario medievale, calato in una dimensione fantasy senza tempo, ci accoglie in un contesto fiabesco nostalgico e avvincente. Gli animali parlanti, le creature fantastiche, gli oggetti inanimati che prendono vita, sono una cornice inamovibile in perfetto stile anni ’90 che strizza l’occhio ai conservatori più affezionati. 

    Photo Credits: web

  3. I buoni sentimenti: il successo intramontabile della serie, nel susseguirsi dei vari episodi, è avvalorato anche dalla vittoria dei buoni sentimenti; il reale motore che carbura le azioni della nostra protagonista. Il bene, nella sua forma più pura e autentica, vince sempre e purifica anche i cuori oscuri.
     

    Photo Credits: web

  4. Le musiche: qualsiasi buon prodotto che si rispetti, nella totalità delle sue parti, include delle colonne sonore orecchiabili e ben eseguite. Fantaghirò, in questo, ha la fortuna di essere servita da Amedeo Minghi: il compositore italiano tra i più iconici in assoluto in quel periodo. E le note indimenticabili che accompagnano la storia, rientrano nel database sacro che ognuno di noi custodisce gelosamente.
     

    Photo Credits: web

  5. Carne di prima qualità: per concludere in bellezza, lasciamoci andare ad un valore aggiunto che qualsiasi marmocchia (cresciuta o meno) non può fare a meno di notare. Un plauso ,sentito e sincero, ai protagonisti che popolano la compagine maschile. Manzi allevati bene che ci hanno fatto sospirare decantando la fortuna della nostra principessa. Grazie! Photo Credits: web


    E’ con febbricitante entusiasmo che vi ricordiamo di sintonizzarvi su Mediaset Extra per l’ennesima visione di questa pietra miliare!

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    Al prossimo appuntamento!

 

ALESSIA LIO

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