Parola agli studenti: “Rendete la laurea in Farmacia e CTF abilitante”

Photo Credits: www.ilgiorno.it

Dopo la decisione del Governo di rendere abilitante, con il Decreto Cura Italia, il titolo di laurea in Medicina e Chirurgia a chiedere misure analoghe sono i neolaureati in Farmacia e CTF. In particolare i rappresentanti degli studenti delle Università siciliane hanno unito le loro voci formalizzando una richiesta in forma scritta indirizzata direttamente al Governo.

Le preoccupazioni degli studenti di Farmacia e CTF

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Studenti, laureandi e neolaureati hanno così deciso di unire le proprie voci in un solo timbro nella speranza di poter essere finalmente ascoltati. E, se è vero che l’unione fa la forza, proprio grazie a questa forza comune si è giunti fino in Parlamento. L’iniziativa infatti, partita da una petizione online supportata dalla FOFI (Federazione Ordine dei Farmacisti Italiani), è stata accolta dal deputato Alessandro Melicchio, membro della Commissione Cultura. Il deputato ha così, nei giorni scorsi, sottoposto tale istanza all’attenzione del Ministro Manfredi tramite audizione in videoconferenza facendosi di fatto portavoce di tale necessità.

Mentre la proposta è tutt’ora in fase di esame moltissimi laureandi e neolaureati attendono così, con il fiato sospeso, una decisione che potrebbe essere di fatto determinante per il proprio futuro. Tra un sogno appeso e l’altro, abbiamo deciso di intervistare alcuni tra gli studenti. Studenti che, in questi momenti di reclusione forzata, stanno vivendo in un’attesa estenuante l’incertezza del proprio destino. Le testimonianze dei rappresentanti dei dipartimenti di Scienze Farmaceutiche delle Università siciliane:

La voce univoca della Sicilia

Damiano Licciardello, in rappresentanza degli studenti dell‘Università di Catania, ci ha così spiegato:

“Abbiamo da pochi giorni creato questo coordinamento regionale siciliano scegliendo di unire la voce della Sicilia. nella richiesta di riconoscere il titolo di laurea in Farmacia ed in CTF direttamente abilitante senza la necessità di dover quindi sostenere l’esame di Stato. Stesso iter previsto per il titolo di laurea in Medicina e Chirurgia

In questo caos sanitario e sociale, generato dall’emergenza Coronavirus, appare infatti impossibile per i neolaureati poter sostenere tale esame che consterebbe di ben tre prove così suddivise: una prova scritta, due prove di laboratorio ed una prova orale.

“Purtroppo per ora non si hanno ancora notizie definitive al riguardo. Di fatto si stanno ancora valutando anche altre possibilità come quella di eliminare tutte le altre prove prevedendo la sola prova orale tramite piattaforma online. A questo punto sarebbe opportuno mettere in luce anche l’aspetto prettamente economico che comporterebbe un vero e proprio problema pecuniario. L’iscrizione all’esame di Stato prevede infatti una tassa onerosa che ammonta ad euro 500. Tali costi sarebbero giustificati dalle prove di laboratorio e, pertanto, non dovrebbero trovare giustificazioni tramite piattaforma online

Problematica, questa, che mette in luce come troppo spesso la cultura ed il completamento di un percorso professionale diventino sempre più fattori discriminanti che favoriscono un sistema elitario a scapito delle classi più deboli, specialmente in un momento delicato di crisi economica come quello in cui stiamo vivendo.

L’eccessiva burocrazia del sistema sanitario italiano

Farmacia - Photo Credits: www.ansa.it
Farmacia – Photo Credits: www.ansa.it

Anche Matteo Favazzo, membro dell’associazione Intesa Farmacia dei corsi di studio in Farmacia dell’Università di Palermo, a tal proposito ha messo in luce una problematica di non poco conto:

“E’ semplice capire che in Italia stiamo vivendo un momento particolare che mette in luce un problema ben più radicato: l’eccessiva burocrazia. Mai come in un momento come quello che stiamo vivendo la burocrazia va a danneggiare un sistema che risulta essere di fondamentale importanza. Le farmacie, in particolare, risultano essere il primo presidio sanitario sia nelle grandi città che nei piccoli paesi svolgendo un ruolo di filtro determinante nell’evitare il sovraffollamento delle strutture ospedaliere

Una classe, quella dei farmacisti, che sta combattendo in prima linea a supporto di medici ed infermieri nella battaglia contro il Covid-19 e che risente, pertanto, degli stessi rischi dovuti all’esposizione che tutto il personale sanitario sta correndo in questo periodo.

“Moltissimi neolaureati potrebbero dare una mano concreta facendo da supporto ad una classe, quella dei farmacisti, che è stata fortemente colpita dall’emergenza sanitaria. La nostra richiesta si basa sul fatto che gli studenti del corso di laurea in Farmacia ed in CTF, prima del conseguimento del titolo di laurea, svolgono un tirocinio consistente in 900 ore di lavoro presso le farmacie. L’esame di Stato è quasi superfluo in quanto la vera esperienza sul campo viene da noi maturata durante il percorso di studi quinquennale”

Il ruolo del tirocinio durante il percorso formativo in Farmacia e CTF

Farmacista - Photo Credits: www.tuttoggi.info
Farmacista – Photo Credits: www.tuttoggi.info

Anche Paolo Corrente, fondatore dell’associazione GEA-UNIVERSITAS di Messina, a tal proposito ha portato la sua tesimonianza diretta in qualità di laureando mettendo in luce una problematica ulteriore:

“Io sono un laureando e sto vivendo questo disagio in prima persona. Mi preme sottolineare che tale richiesta non guarda solamente al presente ma è proiettata anche al futuro. Stiamo vivendo un disagio che mette in luce l’arretratezza del sistema sanitario italiano. Il nostro fine è quello di mettere un primo mattoncino per la costruzione di un nuovo futuro. Speriamo che l’esame di Stato venga eliminato definitivamente in quanto le 900 ore, per la precisione, sono state più che formative. La Sicilia è unita in questa richiesta e attendiamo speranzosi una risposta positiva da parte del Governo

“Mi preme sottolineare, però, che le date attualmente fissate per l’esame di Stato, inizialmente previsto per il 20 Maggio, potrebbero essere di fatto penalizzanti per alcune Università. Attualmente, infatti, l’arco temporale previsto per l’iscrizione va dal 20 Giugno fino al 16 Luglio. Questo mette in luce una discrepanza: non tutti i neolaureati delle diverse università potranno effettivamente iscriversi a causa delle diverse date previste per la sessione di laurea

“Ad esempio a Messina la sessione di laurea di Luglio si svolgerà dal 20 al 31 Luglio. I neolaureati a Messina, quindi, non potranno iscriversi in tempo per l’esame di Stato. Il contrario, però, sarà invece possibile per i neolaureati di altre regioni le cui date di discussione della tesi sono sono antecedenti al 16 Luglio

Non ci resta dunque che sottoporre alcuni legittimi interrogativi a chi è sceso in campo attivamente in difesa di tale battaglia: il deputato Alessandro Melicchio