Fentanyl in Italia: l’emergenza droga

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Di Redazione Metropolitan

Arriva anche in Italia l’incubo della droga-farmaco: sequestrato il farmaco che ha ucciso Andrea Zamperoni e fatto condannare la Johnson & Johnson per 572 milioni di dollari. 

C22H28N2O. Per parlare del Fentanyl si potrebbe partire da qui, dalla sua formula molecolare. Cosa rappresenta? Il Fentanyl (noto anche come fentanil o fentanile) è un potente analgesico oppioide sintetico. In parole più semplici è una droga, ma non una delle tante. È tra le più forti in circolazione, in America ha causato 200mila morti dal 2014 e sono diffusissimi anche i suoi derivati (come l’hydrocodone e l’oxycodone). L’emergenza sta nascendo adesso anche in Italia, ma i campanelli d’allarme sono pochi e nascosti. I ricercatori impiegano anni per individuarli e settimane per effettuare i controlli, anche se di recente hanno imparato a riconoscerli meglio.  

Il fenomeno ha iniziato a espandersi a macchia d’olio in America, a partire dagli anni Novanta. Negli anni 2000, secondo le cifre del Washington Post,  la strage è arrivata a colpire 400mila vittime (più degli incidenti stradali) e ad oggi sono la prima causa di mortalità giovanile. Solo nel 2018 Trump l’ha dichiarato “emergenza nazionale”: da allora nei kit di primo intervento di poliziotti e pompieri è presente anche il naloxone, il farmaco antagonista.

Forse però, parlare di farmaco non sarebbe effettivamente appropriato. Difatti, anche il Fentanyl stesso è un farmaco

fonte: STAT

Breve storia dei farmaci che diventano droga 

La storia non è nuova e droghe di questo genere hanno precedenti simili. I medici prescrivevano sostanze contenenti oppiacei come forti antidolorifici o palliativi per traumi post operatori e dolori cronici. Dopo il termine della prescrizione medica, almeno il 6% dei pazienti ha iniziato a riscontrare una forte necessità di assumere nuovamente la sostanza. Mentre molti riuscivano a reperirla sul mercato nero, altri arrivavano a causarsi nuovamente infortuni pur di farsela prescrivere.

 Prima delle analisi che hanno rivelato la pericolosità del farmaco, è sempre stato facilmente reperibile in commercio. Insieme ai suoi derivati e simili, era infatti approvato dalla Federal Drug Administration e prodotto dalla Johnson & Johnson. La casa farmaceutica è stata accusata il 26 agosto scorso come responsabile per lo sviluppo di questo dramma e condannata al pagamento di una multa di 572 milioni di dollari.

Il giudice distrettuale della Cleveland County, Thad Balkman, a riguardo ha dichiarato: “La crisi degli oppiacei ha devastato lo stato dell’Oklahoma e deve essere immediatamente stroncata.” Nel 2017 c’è stato un calo significativo rispetto agli anni 90 e 2000, ma c’erano ancora 58 americani su 100 ad ottenere le prescrizioni, la maggior parte dei quali abitava in piccoli centri con un elevato tasso di disoccupazione.

Le vittime, tuttavia, non sono certo circoscritte in un’unica ed isolata classe sociale: questi farmaci hanno causato la morte di personaggi famosi come Prince, di molti giovani e anche dello chef italiano Andrea Zamperoni. È atteso per giovedì il rientro in Italia della salma del 33enne, ucciso da una prostituta che gli ha fornito un drink contenente un mix di droghe letali.

L’allarme in Italia

In Italia la prima vittima è stata trovata nel 2017: un uomo di 39 anni che aveva acquistato droga sul web.  «Sembrava una normale overdose: siringa, accendino, buchi nel braccio. Ma nel corpo non c’era traccia di eroina. Ci siamo incaponiti e abbiamo trovato un analogo del Fentanyl». Ha raccontato Marica Orioli, che dirige il laboratorio di tossicologia forense al Dipartimento di scienze biomediche dell’università di Milano. Per arrivare a questo risultato, hanno impiegato un anno e mezzo di studi. Questo dimostra quanto sia complicato e quanto tempo e impegno richieda identificare e analizzare queste sostanze. Simona Pichini,  prima ricercatrice all’Istituto Superiore di Sanità ed esperta di nuove droghe, ha spiegato a laRepubblica che “il Fentanyl e le sostanze illegali simili sono fra 100 e 1000 volte più potenti dell’eroina. […] La dose letale è di pochi microgrammi: un granello. Basta toccarlo o inalarlo per caso”. 

Ad oggi in Italia i laboratori sanno riconoscere 22 derivati del Fentanyl,  ma quelli ancora in circolazione sono molti di più e la ricerca continua