Si aggrava il bilancio del terribile del Tifone “Rai”che si è abattutto nelle Filippine nei giorni scorsi: le ultime notizie parlano di almeno 31 morti.

Il bilancio purtroppo potrebbe rilevarsi ancora più pesante nelle prossime ore: più di 18mila uomini tra esercito, polizia, guardia costiera e vigili del fuoco si uniranno agli sforzi di ricerca e soccorso.

L’agenzia nazionale per la gestione dei disastri ha parlato di “gravi danni” nelle aree più colpite, con oltre 300mila persone fuggite dalle loro case e dai resort sulla spiaggia. Cancellati centinaia di voli e chiusi decine di porti. Fiumi e torrenti sono straripati determinando alluvioni e frane in numerose aree.

Nelle foto dall’alto che cominciano a circolare sulla rete, si manifesta tutta la devastazione provocata da quello che al momento è il più forte tifone che ha colpito le Filippine quest’anno con venti fino a 165 miglia orarie, forti piogge e inondazioni.

Il tifone, dopo avere colpito le province meridionali e centrali, dove oltre 300mila persone erano state evacuate preventivamente, venerdì sera si è diretto verso il Mar cinese meridionale. Ha colpito le Filippine giovedì, ma a due giorni di distanza l’entità dei danni e il numero delle vittime restano incerti visto che le province su cui si è abbattuto restano ancora senza corrente elettrica e senza copertura di rete per i cellulari. Nel momento di maggiore forza, il tifone Rai aveva venti a 195 chilometri all’ora e raffiche fino a 270 chilometri orari.

La Guardia costiera nei social continua a postare foto della distruzione intorno a Surigao, nell’isola di Mindanao. I campi sono sotto l’acqua, tetti e abitazioni distrutti, alberi sdradicati. Sono più di 18 mila i militari, i poliziotti, gli uomini della guardia costiera e i vigili del fuoco che stanno cercando dispersi e attivando i soccorsi nelle zone devastate dalla furia di venti a 150 km/h.