Incredibile a Vienna: Jannik Sinner, a tre punti dalla vittoria, subisce una spettacolare rimonta da parte di Frances Tiafoe, che vince la partita e raggiunge Zverev in finale. Lo statunitense giocherà la terza finale in carriera, la prima dopo tre anni e mezzo. Per l’altoatesino la sconfitta è amarissima, ma il cammino verso Torino prosegue.

Tiafoe sconvolge Sinner e raggiunge Zverev in finale

Nei primissimi game della partita Sinner dà l’impressione di essere poco paziente e di conseguenza poco preciso, mettendo in campo poche prime e commettendo qualche errore gratuito raramente visto dall’altoatesino nelle ultime settimane. Dall’altro lato Tiafoe sembra più in partita, più attento e più incisivo. È però appunto solo un’impressione, perché Jannik comincia a prendere le misure non solo al servizio ma anche in risposta, piazzando due break nel quinto e nel nono game e non concedendo alcuna palla break all’avversario. Lo statunitense, quando l’azzurro accelera, è impotente, non regge il suo ritmo e va dove Sinner gli impone di andare. Nonostante commetta solo tre errori non forzati (solo uno nella seconda parte del set), subisce i nove vincenti dell’avversario e non trova nella solita combo servizio-dritto. Dopo 38 minuti è quindi Sinner a chiudere sul 6-2.

L’ottimo momento di Jannik prosegue anche nel secondo set, quando il prossimo numero nove del mondo strappa la battuta a Tiafoe nel corso del secondo gioco e vince dodici dei primi sedici punti della frazione. L’altoatesino continua a martellare imperterrito con lucidità e costanza anche nei game successivi, in cui si procurerà altre tre palle break, salvate in extremis dalle prime potenti dell’avversario. Sul 5-3 va a servire per chiudere il 24esimo set di fila indoor, ma è qui che la partita si capovolge. Tiafoe infatti vince incredibilmente quattro game consecutivi grazie a un super parziale di 16 punti a 6 e vince il set interrompendo la striscia vincente di Sinner. L’avversario di Alexander Zverev in finale dunque si decide al terzo set.

L’altoatesino accusa non poco il contraccolpo psicologico e continua a faticare contro un Tiafoe che, al contrario, è uscito galvanizzato dalla rimonta del set precedente. Lo statunitense dimostra grande solidità e concentrazione, sfruttando al massimo il momento di debolezza dell’avversario. Nel primo gioco conquista un’altra palla break, costringendo Sinner a salvarsi ai vantaggi, e nel terzo game capitalizza l’ulteriore occasione di break concessa dall’altoatesino. Big Foe ammazza la partita nel settimo gioco, quando Sinner cede nuovamente la battuta e il nativo di Hyattsville si proietta a servire per andare in finale. Qui non si lascia scappare l’occasione e conquista una finale che gli manca dall’aprile 2018, quando sfiorò il titolo a Estoril. Quella a Vienna si tratta della terza finale in carriera, la prima in un 500.

ENRICO RUGGERI

Photo Credit: via Twitter, @Ladal17

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