Fintech e banche, come funziona il connubio dell’open banking

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Di Redazione

Alcuni avvenimenti importanti negli ultimi anni hanno segnato il cambiamento delle banche così come le abbiamo conosciute finora.

La condivisione dei dati tra tutti gli attori dell’ecosistema che ruota intorno alla banca ha reso possibile la nascita di un nuovo sistema integrato di gestione dei pagamenti. E non solo.

Foto di iqbal nuril anwar da Pixabay

Un po’ di storia dell’evoluzione bancaria

Era il 2018 quando è stata introdotta la seconda direttiva sui servizi di pagamento, nota ormai agli addetti ai lavori come PSD2.

Da allora le cose sono lentamente ma progressivamente cambiate per lasciare il passo a un nuovo modo di intendere la banca e i suoi servizi integrati. In particolare sono i dati che gli utenti decidono di condividere i veri protagonisti di questo inesorabile cambiamento.

Abbiamo dovuto aspettare il 2021 per vedere attuato in pratica tutto quello che prevede la direttiva. Le fintech hanno assunto un ruolo di primo piano nel mondo finanziario e bancario, ma non solo.

Tutti gli attori coinvolti nei diversi processi, dai pagamenti ai prestiti fino ai prodotti assicurativi, ora cooperano e condividono i dati a loro disposizione.

La portata del cambiamento nella vita di ogni giorno

Seppure possa sembrare complesso in un primo tempo, questo nuovo modo di intendere la condivisione dei dati ha una portata dirompente.

Secondo le stime di Banca d’Italia, il 2022 produrrà un fatturato di circa 100 milioni di euro grazie all’implementazione dei progetti legati all’innovazione dell’open banking.

Da quando il sistema bancario ha fatto il suo ingresso nel mondo delle comunicazioni grazie agli sviluppi delle fintech e alle sfide lanciate dalle cosiddette challenger bank le cose si sono radicalmente trasformate.

Oggi i protagonisti del cambiamento sono in grado di interagire con i diversi attori coinvolti per offrire un servizio completo e articolato ai propri clienti. Sempre più attenti alle innovazioni in ambito tecnologico, i clienti delle banche cercano servizi su misura che semplifichino i pagamenti, specie quelli transfrontalieri, snelliscano il ricorso al credito e abbiano una particolare attenzione alle nuove tendenze in ambito assicurativo e di investimento.

I vantaggi dell’open banking per clienti e imprese

Nel 2017 la Commissione Europea adotta il regolamento che guida l’open banking verso una nuova maniera di intendere i servizi finanziari.

L’open banking ha reso possibile e snella la comunicazione tra diversi istituti di credito e tutte le altre entità coinvolte in ambito bancario. I clienti sempre più attenti alle innovazioni tech hanno fatto sì che crescesse la domanda di nuovi servizi più accessibili, facili da controllare e gestire in autonomia.

Le nuove banche, spesso solo istituti di pagamento riconosciuti dalle banche centrali, hanno colmato un vuoto che le banche tradizionali non erano state in grado di cogliere.

Da allora, l’attenzione lato consumer e lato business verso le nuove possibilità dischiuse dalle nuove tecnologie di comunicazione è cresciuta.

I consumatori hanno la possibilità di gestire in autonomia e centralizzando, i diversi servizi offerti dalla propria banca e dagli altri partner coinvolti. Tutto da remoto, in ogni momento e in completa autonomia.

Anche le imprese hanno trovato nella condivisione dei dati tra diversi istituti di credito e satelliti un vantaggio competitivo.