Fiorentina-Juventus: una rivalità a senso unico?

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Di Redazione Metropolitan

Tra poche ore scenderanno in campo Fiorentina e Juventus: analizziamo la rivalità che intercorre tra le due squadre. Si tratta di un sentimento vissuto con maggiore trasporto da una parte rispetto all’altra?

Fiorentina-Juventus non è un derby

Nel suo significato originario di stracittadina, e quindi di partita tra due squadre della stessa città, Fiorentina-Juventus non si può definire un derby. Firenze e Torino sono tra le città più importanti e popolate d’Italia: capoluoghi di due delle regioni più estese del bel paese, Toscana e Piemonte, e con una gloriosa storia alle spalle. Sono state anche le uniche due città ad essere state Capitali prima di Roma: Torino fu la Capitale del Regno d’Italia dal 1961 al 1965. Successivamente la città più importante del Regno divenne proprio Firenze, fino al 1971, anno in cui la Capitale venne spostata a Roma.

In ambito calcistico, Torino può contare due squadre che hanno scritto la storia del calcio italiano; Torino e Juventus. A Firenze, invece, c’è solo la Fiorentina. Se per la Juventus viene considerato un derby anche la sfida contro l’Inter (il Derby d’Italia) la Fiorentina disputa il derby dell’Appennino e il derby dell’Arno rispettivamente contro Bologna ed Empoli. La sfida tra gigliati e piemontesi non è mai stata classificata come un derby.

Questo però non significa considerare la sfida tra viola e bianconeri una partita senza un trasporto emotivo e priva di un coinvolgimento particolare, che nel corso del tempo è andato crescendo, specialmente in una direzione, a seguito di alcuni episodi.

Gli episodi che hanno acceso la rivalità

Il 7 ottobre del 1928 si gioca a Torino il primo Juventus-Fiorentina della storia: i bianconeri vincono per 11-0 contro i toscani, nati da nemmeno due anni, e alla prima esperienza ad alti livelli. Un’umiliazione, acuita dall’ironico titolo della stampa torinese: “Firenze, ‘un…dici nulla?”. Altri risultati roboanti a favore dei bianconeri, che hanno contribuito ad amplificare l’astio tra le due squadre, l’8-0 della stagione 1952-53, e lo 0-5 rifilato dalla Juventus di Conte nella stagione 2011-12.

Restando sul campo poi, come dimenticare il Fiorentina-Juventus 4-2 del 20 ottobre 2013: la Juventus, che è tornata padrona del calcio italiano conquistando due scudetti consecutivi, chiude il primo tempo in vantaggio di due reti. Nella ripresa succede l’impensabile: Giuseppe Rossi, prima realizzando un calcio di rigore, poi beffando Buffon con un sinistro dal limite, ristabilisce la parità. Poco dopo, Joaquin in contropiede mette a segno il 3-2. Passano altri 3 minuti, e Pepito Rossi realizza una clamorosa tripletta per il 4-2 finale. Una vittoria per la Fiorentina che al Franchi, contro i rivali bianconeri, mancava da 15 anni.

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L’esultanza di Rossi in Fiorentina-Juventus 4-2
(Photo credits: infophoto/ilsussidiario.net)

L’episodio più eclatante riguarda però l’esito del campionato 1981-82: è l’ultima giornata, Fiorentina e Juventus sono appaiate a pari punti. I Viola non vanno oltre lo 0-0 sul campo del Cagliari: a scatenare le polemiche però è un gol annullato a Graziani. Contemporaneamente, un rigore, da molti considerato dubbio, trasformato da Brady sul campo del Catanzaro regala lo scudetto ai bianconeri. “Meglio secondi che ladri”: questo il titolo che entrerà nella storia del “Brivido sportivo”.

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Photo credits: brividosportivo.it

Altro episodio vede protagonista le due squadre in campo europeo: è la finale della Coppa Uefa 1989-90. La gara di andata termina 3-1 a favore di piemontesi: sul secondo gol della Juventus, ad opera di Casiraghi, i toscani reclamano un fallo dello stesso Casiraghi su Pin. Nel post partita sarà lo stesso Pin a dare la sua versione dei fatti con un eloquente “Ladri!”.

Poi, l’episodio che va oltre il semplice campo, e che racchiude sentimenti popolari, passione e romanticismo: il passaggio di Roberto Baggio dalla Fiorentina alla Juventus.

Attualità: ecco Commisso

La storia recente della Fiorentina è segnata dal fallimento del 2002: in seguito, con l’avvento della famiglia Della Valle, i toscani tornarono rapidamente in Serie A, prima di essere coinvolti nello scandalo Calciopoli. Se per la Juventus è significato la retrocessione d’ufficio in Serie B, ai toscani fu inflitta una pesante penalizzazione.

I bianconeri sono tornati a dominare il calcio italiano, con la vittoria degli ultimi otto campionati e con una squadra in grado di giocare ai più alti livelli europei. Anche a livello societario, con la costruzione dello stadio di proprietà, il presidente Andrea Agnelli ha creato un macchina da guerra. La Fiorentina invece ha galleggiato tra la zona europea e la metà classifica: da segnalare due semifinali di Europa League e finale di Coppa Italia, poi persa contro il Napoli.

Nel mese di giugno la Fiorentina ha cambiato proprietà: dopo 17 anni la famiglia Della Valle ha ceduto infatti la società a Rocco Commisso, imprenditore italiano naturalizzato statunitense fondatore di Mediacom e presidente dei New York Cosmos, squadra di calcio statunitense.

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Rocco Commisso, nuovo proprietario della Fiorentina
(Photo credits: firenze.repubblica.it)

La speranza dei tifosi Viola è che con Commisso si apra un nuovo corso, potendo finalmente vedere una squadra che possa competere per le prime posizioni. In estate, in sede di calciomercato, la società toscana ha operato in questa direzione, portando a Firenze giovani molto interessanti e uomini di esperienza: uno su tutti, Franck Ribery. Inoltre, sembra essere cambiata la musica anche in termini di cessioni: non sono passati nemmeno due anni dal “tradimento” di Federico Bernardeschi. Quest’estate, la storia rischiava di ripetersi con Federico Chiesa, che invece, anche grazie alla presa di posizione di Commisso, è rimasto a Firenze.

Un ritorno della Fiorentina ad altissimi livelli potrebbe infuocare ancor di più le sfide tra Viola e bianconeri.

Una classica del calcio italiano

A Firenze, la partita contro la Juventus è la partita per antonomasia. La città gigliata vive la sfida contro i bianconeri con un trasporto emotivo e con un astio sportivo che dura da almeno due generazioni. E che sarà destinato a durare ancora a lungo. Anche a Torino, chiaramente, si avverte questa sensazione. Ma si vive allo stesso modo e con la stessa intensità?

La Juventus, per la sua storia, per i suoi successi e anche per episodi non inerenti al campo, ha da sempre inimicato. La squadra più seguita, con più tifosi, ma anche quella più “odiata”. La presenza di molteplici rivalità, come quelle contro Inter, Napoli e Roma su tutte, non rendono quella con la Fiorentina un’esclusiva, così come accade a Firenze.