Fiumefreddo Bruzio, Borgo dei Borghi più belli di Italia, in provincia di Cosenza, tra medioevo e istallazioni di arte contemporanea. Una delle meraviglie d’Italia tra storia, arte e natura lungo il fiume fino al mare.

Fiumefreddo Bruzio - Porta merlata Medioevo photo credits web Turiscalabria
Fiumefreddo Bruzio – Porta merlata Medioevale photo credits web Turiscalabria

Fiumefreddo Bruzio

Il paese prende il nome dal suo fiume a carattere torrentizio che scorre nella valle di Cent’acque fino al mare. Il nucleo abitativo di Fiumefreddo si costituisce attorno al Mille in epoca Normanna e conserva ad oggi tutte le caratteristiche di un paese Medioevale. Testimonianze ne sono la cinta di mura normanne, di cui se ne conserva un tratto all’ingresso del paese, il Castello e l’Abbazia di Fonte Laurato. Una Porta merlata consente l’accesso al centro abitato che è rimasto come era con le sue strette vie, le sue chiese, le antiche case e palazzi di impianto rinascimentale. Il paese mostra un patrimonio storico ed artistico di notevole interesse. Il Castello fu in buona parte abbattuto dai bombardamenti francesi nel 1806. Ciò che rimane del castello è il portale di ingresso e la suggestiva ricostruzione del ponte levatoio.

Fiumefreddo Bruzio Castello Della Valle – Portale e ponte levatoio photo credits web Turiscalabria

Dal un punto di vista storico l’emergenza più importante relativa al Medioevo più importante è l’Abbazia di Santa Maria di Fonte Laurato. L’Abbazia fu edificata nel 1201 dal governatore del paese per farne dono a Gioacchino da Fiore. Il monaco Gioacchino da Fiore fu un teologo molto influente nelle dispute religiose del suo tempo, fondatore dell’Ordine Florense. Dante Alighieri nella Divina Commedia inserirà Gioacchino da Fiore nel paradiso, tra la schiera dei beati sapienti, accanto a Bonaventura da Bagnoregio e Tommaso d’Aquino.

E lucemi da lato/ il calabrese abate Giovacchino / di spirito profetico dotato. (DANTE, Divina Commedia, Paradiso, canto XII)

Fiumefreddo Bruzio, Abbazia di Santa Maria a Fonte Laurato del medioevo photo credits M. Di Genova
Fiumefreddo Bruzio, Abbazia Florense di Santa Maria a Fonte Laurato photo credits M. Di Genova

Dalle sue rupi e dalla numerose terrazze del paese che si affacciano sul mare lo sguardo spazia dalla costa Calabra alla Sicilia, fino a Stromboli e alle isole Eolie .

Arte Contemporanea a Fiumefreddo

Negli anni Settanta del secolo scorso Fiumefreddo affascinò l’artista Salvatore Fiume, il quale arricchì il paese con delle sue importanti opere d’arte. I suoi lavori, affreschi e presenze scultoree, risvegliarono culturalmente questo immobile angolo del Sud Italia. Infatti era il 1975 quando il poliedrico artista siciliano Salvatore Fiume si offrì gratuitamente di rivitalizzare il centro storico del paese. I primi affreschi delle pareti del castello normanno risalgono a quegli anni. Esotici racconti che evocavano le presenze saracene nel nostro meridione durante l’alto medioevo svegliavano da un sonno millenario la rocca medioevale. Purtroppo le intemperie e la scarsa attenzione prestata a tali opere fecero sbiadire i capolavori del maestro che, una ventina di anni dopo, decise dipingere nuovamente alcune pareti interne del castello. Ad oggi gli affreschi risultano protetti dalle intemperie.

Nel 1977 Fiume, ormai cittadino onorario del borgo affrescava la cupola della piccola chiesa a pianta centrale di San Rocco.

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Fiumefreddo Bruzio , Largo Torretta , Statua della Nuotatrice di Salvatore Fiume (photo credits Turiscalabria)

La statuaria di Salvatore Fiume

Sempre durante gli anni novanta, collocò preziose statue di bronzo in ognuna delle due piazze del paese rivolte verso il mare: La statua della Fortuna in Largo della Rupe e La Nuotatrice in Largo della Torretta. L’imponente statua della Nuotatrice allarga le braccia pronta a tuffarsi nel mar tirreno che le fa da sfondo, dominando le onde su di un surf. La nuotattrice mostra generose forme arrotondate, come si fosse animata da un quadro di Botero.

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Fiumefreddo Bruzio , Salvatore Fiume statua della Fortuna , Largo La Rupe

La Statua della Fortuna era costituita da due dischi di bronzo affrontati di grandi dimensioni, a rappresentare una enorme moneta in bronzo. Su uno dei dischi di bronzo è rappresenta la dea Fortuna a cavallo di una cornucopia, simbolo di ricchezza. Il secondo disco di bronzo, che rappresentava l’altra faccia della moneta, non fu invece fortunato. Infatti andò perso o forse rubato. Una copia del retro della moneta della Fortuna oggi rimpiazza l’originale, dove sono stati riportati incisi i bellissimi versi dell’artista che recitano:

Tutte sono augurabili le fortune, grandi e piccole, ma ve n’è una, amico, più grande, quella è che si innamori di te la donna che ami.

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Salvatore Fiume – Opera perduta – retro del Disco della Fortuna con versi lirici di Salvatore Fiume oggi sostituiti da una copia

Fiume in Italia e nel mondo

Salvatore Fiume era davvero un artista avanti ai suoi tempi. Quello che oggi viene largamente apprezzato come Arte Contemporanea, Land art o arte Site specific negli anni 70 del novecento in Calabria era qualcosa di veramente poco comprensibile. L’artista fu pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo: una personalità di rilievo della vita culturale del Novecento. Fra le sue più importanti commissioni dei primi anni Cinquanta ricordiamo la serie di opere per le sale di riunione delle riviste “Life” e “Time” a New York. Ci fu poi un enorme dipinto per le pareti del salone di prima classe del transatlantico Andre Doria, commissionatogli da Gio’ Ponti. Altre sue opere si trovano oggi in alcuni tra i maggiori musei del mondo quali i Musei Vaticani, Il Museo Ermitage di S. Pietroburgo, il MoMA di New York, il Museo Puškin di Mosca. In Italia alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e a Fiumefreddo Bruzio in Calabria.