Flâneur: il nuovo appuntamento della rubrica Parole dal Mondo, riscopre un antico termine francese che indica il vagare per la città senza fretta, assaporando la bellezza di quest’ultima.
Flâneur: vagare per la città, emozionarsi e riscoprirla
Se Wanderlust rappresenta un termine associato alla natura e al desiderio di immergersi nella stessa, il termine Flâneur designa una brama di scoperta seppur, stavolta, in ambienti cittadini. Tale termine, infatti, è un atteggiamento legato alla vita di città. Non ha nessun tipo di corrispondenza in lingua italiana: il vocabolo descrive più un concetto o uno stile di vita intrapreso. Reso celebre dal poeta simbolista Charles Baudelaire, indicava un gentiluomo vagante per le vie cittadine: tale girovagare, con annessa attenzione ai dettagli, era di ispirazione ad emozioni profonde.
Successivamente, fu associato alla Parigi dell‘800 ed allo stile di vita degli intellettuali bohémien; quest’ultimi, artisti, poeti, scrittori, vagavano per le città perdendo tempo. Colui che abbraccia la filosofia propria del Flâneur è predisposto alla meraviglia: è sì ozioso, dissipatore di tempo, ma anche curioso e cercatore di sorprese. Le sue passeggiate sono atte ad assaporare la città e le meraviglie contenute in essa, in ogni angolo. Tali gioie ed emozioni verranno poi trasposte su carta, magari in una poesia.
Charles Baudelaire e l’uso del termine Flâneur
Charles Baudelaire nel 1850 rifletteva su come l’arte tradizionale dei tempi, cozzasse con le nuove prospettive di vita moderna. I cambiamenti sociali, l’economia diversa e, tutte le modifiche del contesto apportate dall’arrivo dell’industrializzazione, richiedevano all’artista di abbandonare i vecchi retaggi. Ci si doveva immergere nel tessuto urbano e vivere la metropoli. Secondo il poeta, l’artista doveva trasformarsi in “un botanico del marciapiede”: conoscere, quindi, minuziosamente i segreti della città che lo ospitava. Ovviamente, parlava della sua Parigi, in questo caso specifico. Riferendosi ai parigini distinse il flâneur, ovvero colui che bighellona o passeggia, e la flânerie, ovvero l’azione del vagare. Chi adotta questo stile di vita facendo proprio questo concetto, è consapevole del suo modo di fare indolente, abulico, ozioso: per questo motivo, quasi ironicamente, era descritto come “uno che porta al guinzaglio delle tartarughe lungo le vie di Parigi“.