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Florida: la legge “Don’t say gay”

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Lo scorso martedì 8 marzo in Florida, i deputati del Senato – a maggioranza repubblicana – hanno approvato un decreto che proibisce di parlare di tematiche legate all’identità di genere e all’orientamento sessuale nelle scuole pubbliche. La legge in questione è diventata nota come “Don’t say gay“. Il decreto prevede che sia vietato parlare del mondo LGBTQ+ fino alle scuole di terzo grado.

La norma dispone precisamente che: “L’istruzione in classe da parte del personale scolastico o di terzi, sull’orientamento sessuale o l’identità di genere, non può avvenire dalla scuola materna fino al terzo grado, né in un modo che non sia appropriato all’età o allo sviluppo degli studenti in conformità degli standard statali.” La legge quindi non impedirebbe una discussione spontanea sull’argomento ma sembrerebbe destinata ad evitarne la trattazione nei programmi didattici ufficiali.

La battaglia “culturale” contro l’universo LGBTQ+ da parte dei repubblicani va avanti da molto tempo in Florida. Uno degli esponenti più in vista è il senatore Ron De Santis.

La situazione in Florida ricorda la vicenda russa a proposito della norma antigay di Putin, che vietava la “propaganda omosessuale” ai minori.

Le reazioni alla legge “Don’t say gay”

L’approvazione della legge “Don’t say gay” ha suscitato grande scalpore e innumerevoli reazioni in tutti gli Stati Uniti. Non sono mancate infatti proteste, manifestazioni e scioperi da parte di migliaia di attivisti e studenti. Lo slogan del movimento reazionario è “We Say Gay“.

Molti democratici della Florida hanno votato contro l’approvazione della suddetta legge, tra i quali Tina Polsky. La senatrice a tal proposito si è espressa dicendo che: “Quello che dobbiamo fare è insegnare la tolleranza, la cura, l’amore, la non discriminazione, il contrasto al bigottismo. Ditemi come questa legge fa questo. Ditemi come questa legge ci aiuta a creare adulti gentili, generosi e tolleranti. Io la vedo diversamente. Vedo esattamente l’opposto.“

Anche il presidente degli USA, Joe Biden, si è pronunciato sul decreto della Florida definendolo una “misura odiosa”. Il presidente ha ricordato l’esigenza di seguire le leggi federali sui diritti civili e la necessità di rispettare tutti gli Emendamenti della Costituzione Americana, in particolare il Titolo IX contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.

Francesca Mazzini

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