Salgono a quota tre gli ordini di scuderia Ferrari a svantaggio di Leclerc che chiude al quinto posto il GP di Cina. Ed è subito polemica.

Ordini scuderia Ferrari – “Three is the magic number” cantava un noto jingle pubblicitario e tre è sicuramente il numero che caratterizza l’ultimo GP di Cina: tre gran premi, tre martellanti doppiette delle frecce d’argento, tre ordini di scuderia Ferrari di cui tre pro-Vettel. Che il cavallino stia puntando tutto sul 5 rosso certamente non sconvolge ma che il divario tra i due piloti del team non sia così tanto considerevole da giustificare una presa di posizione netta, quello si.

Ordini scuderia Ferrari – Cosa è successo in gara?

Durante le fasi iniziali della gara, con le Mercedes già in fuga ed il monegasco davanti al compagno, arriva La comunicazione. Leclerc deve cedere la posizione al compagno che pare averne di più. La strategia purtroppo non sortisce gli effetti sperati: Seb ha consumato le gomme dietro al compagno e fatica a prendere distacco. Con Bottas a 7 secondi, chiude infine al terzo posto. Cornuto e mazziato, Leclerc paga ulteriormente il ritardo nella sosta per arrendersi infine al pilota della Red Bull Max Verstappen.

Ordini scuderia Ferrari – La risposta di Binotto

“In quel momento abbiamo provato tutto quello che potevamo per non perdere tempo sulle due Mercedes. Era l’unica possibilità che avevamo in quella fase della corsa. Purtroppo ha funzionato, ma era giusto dare l’opportunità a Seb. Come squadra abbiamo fatto tutto il possibile. Ovviamente è complicato dare degli ordini, perché capiamo la posizione dei piloti. Ringraziamo Charles, ha dimostrato ancora quanto sia uomo squadra. La prossima volta potrebbe succedere a suo vantaggio” Mattia Binotto

conferenza stampa con Toto Wolff e Mattia Binotto rispettivamente team principal Mercedes e Ferrari
Toto Wolff e Mattia Binotto in conferenza stampa – Photo Credit: xpbimages.com

Ordini scuderia Ferrari – Gli avvertimenti di Toto Wolff

Una volta che inizi a fare queste cose, diventerà molto complicato, perché crei un precedente. Non è una situazione facile, ci siamo passati anche noi con Nico e Lewis, e ci siamo anche con Valtteri e Lewis. Ogni team ha questo problema se ha due piloti alfa.Toto Wolff


Schumacher e Barrichello sul podio del GP d'Austria nel 2002
Schumacher e Barrichello sul podio del Gp d’Austria 2002 – Photo Credit: formula1passion

Ordini scuderia Ferrari – The NeverEnding Story

“Ru­bens, let Mi­chael pass for the cham­pion­ship”. Correva l’anno 2002 quando durante il GP d’Austria Jean Todt decreta lo scambio di posizione tra i due ferraristi. Un polemico Barrichello inchioda e lascia passare vistosamente il compagno scatenando le accuse di comportamento antisportivo da parte della Ferrari. E ancora “Fer­nan­do is fa­ster than you. You con­firm you un­der­stood that mes­sa­ge?”, messaggio poco subliminale arrivato a Massa per far passare Alonso nel 2010.

Ferrari non è quindi nuova a queste misure e neppure gli altri team. Basti pensare che il primo ordine arrivò nel 1950 con Taruffi che dovette cedere la posizione a Fangio in corsa per il titolo con l’Alfa Romeo. Allo stesso modo ordini non rispettati cambiarono le sorti dei mondiali e dei piloti stessi: un esempio è Hulme che nel ’67 rifiutò di cedere al compagno Brabham vincendo il mondiale ma venendo subito dopo licenziato.

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