Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nella Milano della seconda metà del 900 alla scoperta di una donna straordinaria. Parleremo di 68′, rivoluzione e di femminismo. Abbiamo dedicato la puntata di oggi alla grande drammaturga e attrice Franca Rame
“Oggi, alla mia età, posso dire che sto cercando di terminare le cose della mia vita lasciate in sospeso, come una biografia che sto scrivendo – diciamo – per non lasciare niente al vuoto. Ma quello che vorrei continuare a dire alle donne, anche dopo la mia morte, è di non perdere mai il rispetto di se stesse, di avere dignità. Sempre. Ripensando alla mia vita non ho mai permesso che mi si mancasse di rispetto”
Queste parole di Franca Rame riassumono perfettamente il senso di una vita vissuta tra la battaglia politica e quella femminista. Un’esistenza che la celebre attrice e drammaturga ha raccontato perfettamente in teatro dove non ha nascosto nemmeno gli eventi più drammatici ed intimi come lo stupro subito nel 1973 da esponenti di estrema destra. Un evento che ha cambiato per sempre la sua vita.
Franca Rame, tra teatro e politica
Figlia d’arte, Franca Rame debutta sul palcoscenico da piccolissima. La svolta arriva con l’incontro con Dario Fo che sposò nel 1954. Insieme scrissero da subito pagine graffianti di satira politica e controinformazione . Un fatto che li portò ad essere cacciati da Canzonissima. Opere come “Morte accidentale di un anarchico” e “Non si paga, Non si paga” di Fo ed interpretati dalla Rame raccontano la rivoluzione sessantottina e i difficili anni 70‘. Sono temi di attivismo politico svolti dalla Rame e da Fo in ambienti prettamente di sinistra. Fu proprio la politica a segnare nel 1973 per sempre la vita della celebre drammaturga e attrice.
Lo stupro e la battaglia femminista
Franco Rame non dimenticò mai il 9 marzo del 1973. Quel giorno 5 esponenti di estrema destra la costrinsero a salire su un furgone dove la stuprarono e la torturarono. Non ci fu mai nessuna condanna per questo reato, commesso per fini politici, che finì in prescrizione. Da quel giorno la Rame iniziò la sua battaglia in difesa della dignità della donna e delle vittime di stupro raccontando la sua terribile esperienza attraverso il palcoscenico. Per France Rame c’è un legame indissolubile tra teatro e vita. Per questo non ha avuto paura di raccontare il terribile crimine subito in testi scritti di suo pugno come il monologo “Lo stupro” e lo spettacolo “Tutta casa, letto e chiesa”.
Stefano Delle Cave