Benvenuti nell’universo femminile di LetteralMente Donna. Faremo un viaggio nel tempo nella Francia della seconda metà dell’800. Parleremo di emancipazione femminile , libertinismo, anticonformismo e romanzo ottocentesco. Abbiamo dedicato la puntata di oggi a George Sand e alle sue opere.
“Le donne ricevono un’educazione deplorevole; è quello il grande crimine degli uomini nei loro confronti. Hanno portato l’abuso ovunque, accaparrandosi i vantaggi delle istituzioni più sacre. Hanno speculato persino sui sentimenti più ingenui e più legittimi. Sono riusciti a coronare questa schiavitù e questo abbrutimento della donna che oggi dicono essere di istituzione divina e di legislazione eterna”
Queste parole di George Sand, al secolo Amantine (o Amandine) Aurore Lucile Dupin, ci fanno comprendere quando questa scrittrice fosse lontana dai canoni femminili del suo tempo. Fu anzi condannata dai contemporanei per il suo stile di vita libertino e anticonformista. La Sand, ad esempio, usava indossare abiti maschili.
George Sand, una carriera letteraria infinita
Quella di George Sand, pseudonimo adottato da Aurore Dupin per la pubblicazione dei suoi scritti, fu una carriera letteraria che vantava 216 opere tra racconti, romanzi, commedie, un’autobiografia e pubblicazioni di altro genere. Una grande mole produttiva che trova la sua massima espressione nel romanzo. Si può che dal 1830 al 1876, l’anno della sua morte, la Sand non smise mai di scrivere aiutata forse dal fatto che, come si legge nella sua autobiografia “Storia della mia vita”, avesse vissuto come in un romanzo. Dagli inizi letterari in una soffitta parigina ai continui amori la sua fu un’esistenza molto movimentata.
I romanzi, la donna e gli idilli campestri
Come si evince nei primi romanzi come “Indiana” e “Lèilia” la Sand mette al centro delle sue opere innanzitutto il tema della donna. In questo caso però le protagoniste dei libri di questa scrittrice francese, come lei, si distaccano dal loro mondo cercando la felicità in amori che vanno aldilà delle convenzioni sociali del loro tempo. Successivamente, come si evince dai romanzi “La palude del diavolo” e “La piccola Fadette” l’attenzione della Sand si sposta sugli idilli campestri e su tutte le classi sociali subalterne. Quest’ultima tematica risente molto della sua esperienza politica con la partecipazione al governo provvisorio del 1848 e la sua vicinanza iniziale ad idee socialiste.
Stefano Delle Cave