Francesca Manzini è un’attrice e imitatrice che ha voluto raccontare la sua costante lotta con i disturbi alimentari.
Dall’anoressia al binge eating disorder, il percorso dell’imitatrice nel suo libro autobiografico “Stay Manza”.

Francesca Manzini racconta i suoi disturbi alimentari nel suo libro autobiografico “Stay Manza”, tra anoressia e binge eating disorder

Francesca Manzini si racconta nel suo libro autobiografico “Stay Manza” e percorre le fasi più complesse che ha affrontato nella vita per combattere contro l’anoressia e i disturbi alimentari. L’imitatrice racconta attraverso un’intervista per Repubblica di essere passata da un nutrizionista ad un altro per cercare di risolvere i suoi problemi legati al cibo. Da una fase di anoressia che le ha portato a non voler più mangiare, un periodo complicato – spiega la Manzini – che sicuramente derivava da una psicosomatizzazione dei suoi problemi quotidiani.

Dall’anoressia il suo rapporto con il cibo è passato poi ad un binge eating disorder, ovvero un termine che significa abbuffarsi di grandi quantità di cibo in un tempo relativamente breve associato con la sensazione di perdere il controllo su cosa e quanto sta mangiando. Francesca Manzini racconta come tutti i pensieri negativi della sua vita sono sempre stati riversati sul cibo. L’imitatrice racconta anche un aneddoto divertente di quando Carlo Verdone le ha fatto da dietologo, consigliandole di “non appensantirsi” per comparire nel suo film “Benedetta Follia”.

Il messaggio di forza dell’imitatrice

Francesca Manzini spiega anche il suo punto di svolta che l’ha spinta ad affronta di petto i suoi disturbi alimentari e raccontarli nel suo libro “Stay Manza”. L’attrice racconta che la sua è stata una vera e propria lotta interiore che è riuscita a sconfiggere grazie alla sua forza di volontà e grazie all’amore dimostrato dal suo compagno Marco Scimia. Francesca Manzini lancia anche un messaggio potente in conclusione dell’intervista, affermando:

“Io voglio che il messaggio arrivi come un piccolo spiraglio di luce, come una forza. Spero che tra tante voci che imito, il messaggio sia il più grande urlo di voglia di vivere, di smettere di stare male”.

Camilla Tecchio