Francesco Bellomo vicino alla sospensione dalla magistratura amministrativa

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Di Redazione Metropolitan

L’Adunanza Generale del Consiglio di Stato dà parere favorevole per la sospensione del consigliere Francesco Bellomo. Attese per oggi le motivazioni del parere. Domani il Consiglio di Presidenza dovrà ratificare la decisione che diventerà esecutiva solo dopo la decisione del Presidente della Repubblica.

Tutti aspettavano questo momento, tutti volevano conoscere il futuro di Francesco Bellomo, il magistrato del Consiglio di Stato sotto indagine disciplinare per i comportamenti tenuti nei confronti di alcune allieve della sua scuola di magistratura “Diritto e scienza“.

Dopo la votazione a maggioranza del Consiglio di Presidenza avvenuta il 27 Ottobre scorso favorevole alla destituzione di Francesco Bellomo, come da iter aggravato per una tale misura disciplinare ieri si è riunita l’Adunanza Generale del Consiglio di Stato. Settanta consiglieri di Stato si sono riuniti ieri a Roma e come prevedibile hanno deciso per la sospensione dal suo ruolo di Francesco Bellomo.
Presieduti dal Presidente aggiunto Filippo Patroni Griffi i consiglieri hanno deciso quasi all’unanimità.

La decisione dell’Adunanza Generale non è però ancora operativa. Per oggi è atteso il deposito delle motivazioni mentre già domani, Venerdì 12  Gennaio il Consiglio di Presidenza si riunirà per ratificare il parere dei consiglieri. Solo il Presidente della Repubblica potrà, successivamente, rendere esecutivo il parere, dando luogo al provvedimento di destituzione dalla magistratura amministrativa.

E’ già stato sospeso, invece, Davide Nalin, il pm di Rovigo e braccio destro di Francesco Bellomo nella scuola “Diritto e Scienza”. Egli infatti è stato ritenuto il facilitatore dei rapporti morbosi tra Bellomo e le sue allieve, costrette ad indossare tacchi a spillo e minigonna e tenute sotto stretto controllo in molteplici aspetti della loro vita per poter continuare a godere della borsa di studio.
Nalin ha ricevuto il provvedimento di sospensione già prima di Natale dal Consiglio Superiore della Magistratura, l’organo di autogoverno della magistratura ordinaria di cui egli fa parte.

A seguito del parere di ieri dell’Adunanza Generale del Consiglio di Stato, Francesco Bellomo è tornato a parlare, rompendo un silenzio che durava ormai da diverso tempo.
«Ingiustizia è fatta. Dopo quasi 25 anni di lodevole servizio per lo Stato – afferma Bellomo – vengo destituito perché, nella mia vita privata, in veste di direttore scientifico di una scuola di formazione giuridica (e centro di ricerca), sono stato autore di contratti di borsa di studio e pubblicazione sulla rivista telematica.
Ipotesi per le quali la legge non consente la destituzione, prevista solo in caso di condanna per gravi reati. Invece io non ho subìto alcuna condanna, neppure alcun processo. L’unica condanna che ho subito, con effetti devastanti, è stata quella mediatica».

A seguito di tale decisione, se quanto eccepito da Francesco Bellomo è fondato, non si esclude che egli possa presentare relativo ricorso al Tar per chiedere l’annullamento della decisione, potendo a seguito anche tornare a svolgere il suo ruolo.

Rimane però che ben tre procure, tra cui quella di Bari dove la scuola “Diritto e Scienza” ha una delle sedi, hanno aperto un’indagine per vagliare eventuali responsabilità penali del consigliere a vario titolo tra cui per estorsione

Di Lorenzo Maria Lucarelli