Lo aveva promesso, e lo ha fatto. A poco meno di un anno dalla pubblicazione di “Canzoni da intorto”, che ha segnato il suo rientro nel panorama musicale italiano, dopo un decennio di assenza, Francesco Guccini è tornato con “Canzoni da Osteria”, in uscita oggi, 10 novembre. Descritta come “una raccolta di canti popolari selezionati dal Maestro, rivisitati in chiave strettamente personale, per un suggestivo viaggio tra culture e tradizioni nascoste, veri e propri gioielli del repertorio nazionale e internazionale”, la nuova creatura del cantautore modenese sarà la ventiseiesima tappa di un cammino iniziato nel 1967 e, per fortuna, mai realmente interrotto.

Un disco che appare senza alcun dubbio come un proseguimento del precedente: le due copertine, molto simili tra di loro, contribuiscono a quell’idea di continuità auspicata da Guccini; inoltre, proprio come per l’album del 2022, l’arrangiamento è curato da Fabio Ilaqua, che vanta collaborazioni con Massimo Ranieri, Marco Mengoni, Ornella Vanoni e Francesco Gabbani, e che è produttore artistico dell’opera, insieme a Stefano Giungato. Come si suol dire, “Squadra che vince, non si cambia”.

“Canzoni da Osteria”, il nuovo album di Francesco Guccini è un inno al passato

Francesco Guccini
Francesco Guccini- Ph © Fabrizio Fenucci

Secondo atto di un progetto fortemente voluto dallo chansonnier emiliano, la raccolta ci conduce in un mondo, quello conviviale delle taverne, delle cene in allegria, delle rimpatriate tra amici accompagnate da stornelli e buon vino, mondo che potrebbe sembrare ormai desueto, ma che, invece, è ancora alla base della nostra cultura. Un’antologia di musiche popolari legate al passato, che vengono però traghettate nel presente, attraverso la rielaborazione nel caratteristico stile del “Maestrone”.

L’album di Guccini è un lavoro certosino di ricerca, di riscoperta, di rinnovo, che ha il sapore vintage di un’era ormai distante e che però riesce, in qualche maniera, a risultare straordinariamente attuale. Un percorso che parla di tradizione, che racconta epoche remote in una chiave nuova, diversa, riportando alla luce un patrimonio artistico dal valore incommensurabile, ripulito dalla coltre di polvere causata dal trascorrere del tempo. Un’esplorazione delle nostre radici, un ritorno alle origini che profuma di storia, di famiglia, di casa. Il tutto, chiaramente, con l’originalità del musicista che ben conosciamo e che, grazie alla sua firma inconfondibile, abbiamo imparato ad amare.

La “guerra” al digitale: la scelta coraggiosa di Guccini

Il desiderio di recuperare sonorità ed emozioni antiche e di “rieducare” all’ascolto generazioni di appassionati è evidente anche nella scelta di non utilizzare le piattaforme digitali per promuovere e vendere il disco. “Canzoni da Osteria”, infatti, sarà acquistabile solo nei negozi e nei loro siti, ma sarà disponibile in versione CD,CD limited edition, vinile, vinile limited edition e, per i veri collezionisti del genere, un doppio vinile in edizione esclusiva, contenente tracce strumentali e altre chicche; ben cinque formati, ma tutti fisici. Una decisione coraggiosa, quella della BMG, storica etichetta discografica che ha prodotto l’album, ma che promette di essere una mossa vincente.

Nella golden age dello streaming e della fruibilità istantanea dei brani più disparati, Guccini va controcorrente e ci spinge a fermarci, a prenderci una pausa dalla frenesia quotidiana e a toccare con mano il risultato del suo impegno. Nessuna playlist, nessun mix preconfezionato, solo noi, il nostro tempo, e della buona musica.

Federica Checchia

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