Francesco Guccini ha criticato aspramente il governo della Premier Giorgia Meloni. Dopo Vasco Rossi, anche il cantautore – in un’intervista al Il Fatto Quotidiano – ha espresso la sua opinione sull’attuale situazione politica.
Guccini, aspra critica al governo Meloni
Il cantautore Francesco Guccini, 84 anni lo scorso 14 giugno, si è raccontato al giornalista Andrea Scanzi in un’intervista a Il Fatto Quotidiano. Nell’intervista il Maestrone di Pavana ha parlato del suo ultimo libro Così eravamo. Giornalisti, orchestrali, ragazze allegre e altri persi per strada edito Giunti, in cui Guccini racconta la sua adolescenza, la vita di provincia, la giovinezza vissuta fra l’Appennino e Modena durante il dopoguerra, atmosfere che ricordano una delle sue canzoni più amate, Piccola Città. Cinque racconti, piccole storie di un tempo che è stato. Ma nel presentare la sua ultima novità letteraria, Guccini ha anche parlato di questioni attuali: la religione, il tempo che passa, la morte, e l’attuale governo che vede in carica come Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Recentemente, anche Vasco Rossi si era esposto sull’attuale governo in carica. Il cantautore di Zocca ha parlato di un ritorno al fascismo e a tal proposito Guccini ha espresso la sua opinione raccontando, anche, del loro unico incontro avvenuto a Bologna:
”Non me lo aspettavo. L’ho visto una sola volta: venne alla trattoria Da Vito di Bologna per dirmi che amava L’avvelenata, e poi se ne andò. Siamo due montanari ed entrambi abbiamo avuto i padri internati, il mio era nel campo di concentramento con Guareschi. Ha avuto coraggio, mi è piaciuto e ha detto cose vere. Infatti il regime lo ha subito attaccato”.
Durante l’intervista, pubblicata il 7 novembre 2024 ‘‘Guccini: “Vino, libri e pazienza. Quello di Meloni? Ha ragione Vasco, è un regime” su Il Fatto Quotidiano, alla domanda diretta ”Il governo Meloni è un “regime”? Francesco Guccini ha esternato, senza fronzoli, ad Andrea Scanzi:
”Certo che lo è! Un regime. Non a caso vogliono far sottostare tutti i poteri (a partire dalla magistratura) a quello esecutivo (cioè il governo). Proveranno anche a limare la Costituzione: non dico modificarla, non ne sarebbero capaci, ma limarla sì. Meloni neanche concede più interviste, a meno che non sia da Vespa, dove fa delle figuracce immonde come quella della calcolatrice. Sono illiberali e non accettano critiche, arrivando ad attaccare anche dei “canterini” come me o Vasco. Ci chiedono di “cantare e basta”, ma un cantautore vive proprio delle sue parole e dei suoi punti di vista. Cosa gliene frega ai meloniani se Vasco li critica?”
In passato la Presidente Giorgia Meloni ha avuto manifestazioni di stima nei confronti di Francesco Guccini, come lo stesso giornalista Andrea Scanzi afferma durante l’intervista: ”Guarda che Meloni ti adorava, e c’è rimasta male quando ha scoperto che non la stimi”.
”Non è colpa mia se delle mie canzoni non ha capito nulla. Una volta mi telefonò per invitarmi ad Atreju: ma figuriamoci. Stanno provando a sostituire “l’egemonia culturale di sinistra” piazzando cinque sfigati alla cultura, ma non hanno niente. Nessun cantautore di destra. Non è che io, De André e Vecchioni c’eravamo messi in testa di divulgare deliberatamente “la cultura di sinistra”: semplicemente lo eravamo e lo siamo. Non puoi non avere una sensibilità di sinistra per scrivere certe canzoni. La Meloni che mi stima mi ricorda un fascista che mi fermò molti anni fa”.
E ha aggiunto:
”Centro di Bologna, avevo inciso da poco Radici. Mi fermò un tizio, mi disse: “Io non la penso come te Guccini, ma mi piaci”. E poi mi diede il ciclostilato fresco di stampa de La voce della fogna, un foglio satirico dell’estrema destra. Ecco: questi qua sono usciti dalle fogne, dopo decenni vissuti ai margini, e adesso che sono al potere vogliono vendicarsi. In ogni modo”.
Foto in copertina: francescoguccini.it
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