Una sola voce, molteplici volti. Suono profondo dal timbro inconfondibile. Francesco Pannofino è l’italiano dalle origini straniere, almeno sul grande schermo. Guardando George Clooney, Denzel Washington, Antonio Banderas e Jean-Claude Van Damme si assiste al suo lavoro magistrale, quello da doppiatore. Con la sua voce ha fatto innamorare milioni di spettatori italiani, illudendoli che quel bell attore holliwoodiano avesse imparato alla perfezione la loro lingua.
Originario di Pieve di Teco, paese nella provincia d’Imperia, Francesco si trasferisce nella capitale a quattordici anni insieme alla famiglia. Riguardo al suo futuro il ragazzo è certo di una cosa: vorrà fare un lavoro che lo appassioni e lo diverta. Il destino, se così si può chiamare, lo asseconda e, da un’esperienza lavorativa transitoria e di pochi mesi, si ritrova a costruire una solida carriera.
Il mondo del doppiaggio
Francesco Pannofino entra, infatti, in contatto con il mondo dello spettacolo grazie ad un lavoro impiegatizio nell’ufficio del sindacato degli artisti. Qui inizia a socializzare con gli attori e a familiarizzare con l’ambiente. Riesce, così, ad avere il suo primo lavoro come assistente di doppiaggio e, giorno dopo giorno, ad imparare il mestiere da doppiatore seguendo il lavoro dei grandi maestri al leggio.
Nel 2004 arriva il primo riconoscimento ufficiale con il Premio “Leggio d’oro” come miglior voce maschile, mentre, un’anno dopo, è il momento del Nastro d’argento per l’ottimo doppiaggio su Clive Owen in “Closer“. Sempre nel 2005 vince il Premio per la voce maschile dell’anno al Gran Galà del doppiaggio – Romics. Due anni dopo al Festival di Sanremo gli viene, invece, consegnata la VI Targa “Riccardo Cucciola -L’arte della voce, la voce nell’arte“.
Il 2009 lo vede nuovamente protagonista al Gran Galà del Doppiaggio-Romics con il quinto premio “Ferruccio Amendola“. L’ultimo riconoscimento gli viene attribuito nel 2018 al Festival del doppiaggio “Voci nell’Ombra” con la Targa “Claudio G. Fava“. Tra gli innumerevoli doppiaggi, indimenticabile è il lavoro svolto su Tom Hanks in “Forrest Gump” o su Cliff Curtis nei panni di Escobar in “Blow“. Tra i tanti attori doppiati compaiono anche i nomi di Sean Penn, Bruce Willis, William Defoe, Kevin Spacey e Mickey Rourke.
La carriera da attore
Oltre alla voce c’è di più. Francesco Pannofino è, innanzitutto, un attore. Inizia la sua carriera nel mondo della recitazione nel 1995 con la commedia “Croce e delizia” in cui interpreta il ruolo di Er Barocco. Partecipa, poi, al film del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, nel ruolo del cognato dell’attore dall’accento palermitano. Nel 2001 è, invece, il pilota d’aerei in “Honolulu Baby“, mentre è Tommaso Buscetta nella serie televisiva “Giovanni Falcone – L’uomo che sfidò Cosa Nostra“.
Continuano le interpretazioni storiche ne “Fatti della banda della Magliana” e in “Pompei“, miniserie televisiva sugli ultimi giorni della città prima dell’eruzione vulcanica. Il grande successo televisivo arriva nel 2007 con il personaggio di Renè Ferretti, caratterizzazione di un regista a cui Pannofino è molto legato. La serie tv “Boris“, dalla componente metatelevisiva, ha grande successo e viene protratta per ben quattro stagioni che terminano nel 2011. Lo show viene anche trasformato nella pellicola “Boris-il film“.
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