L’FBI ha confermato che Brian Laundrie, ricercato per la morte della blogger Gabby Petito, è morto. I due fidanzati all’inizio di settembre stavano facendo un viaggio on the road. Le immagini di lei in lacrime dopo una lite erano diventate virali. Il 19 settembre Gabby è stata ritrovata morta per strangolamento.
Brian Laundrie è morto, non si esclude nessuna ipotesi
Dopo un’analisi delle impronte dentali su alcuni resti umani, ieri l’FBI ha confermato che i resti ritrovati in una riserva naturale della Florida sono di Brian Laundrie, il fidanzato di Gabby Petito. I resti si trovavano in un parco paludoso nella regione della Tampa e le pessime condizioni non hanno permesso un riconoscimento immediato. Non sono ancora chiare le cause della morte, ma non si esclude il suicidio.
Accanto al corpo c’erano anche i resti di un cane, alcuni vestiti e altri oggetti appartenenti al ragazzo, tra cui uno zaino e un block notes. Proprio da quest’ultimo potrebbero emergere dettagli utili alle indagini. Nonostante sia fortemente deteriorato, come riportano i media americani, le autorità ritengono che il contenuto sia almeno in parte recuperabile.
L’omicidio di Gabby Petito: tutti i dubbi da chiarire
Gabrielle “Gabby” Petito aveva 22 anni ed era una blogger popolare negli USA. La ragazza era partita a luglio per un viaggio on the road con il fidanzato Brian Laundrie. Il viaggio sarebbe dovuto durare quattro mesi, ma a inizio settembre Laundrie era tornato a casa, affermando di essere andato a fare un’escursione in solitaria nei boschi e di non aver più trovato la fidanzata al ritorno. Il 19 settembre la ragazza è stata trovata morta, dopo otto giorni dalla denuncia di scomparsa fatta dai genitori. Secondo le autorità locali, la morte risaliva a circa 3 o 4 settimane prima del ritrovamento. Dunque la ragazza sarebbe deceduta a fine agosto.
Da subito la polizia ha inserito Brian Laundrie nella lista dei sospettati, dopo che tra i due era avvenuta una violenta lite che aveva richiesto l’intervento della polizia. In quell’occasione, il 12 agosto, i due avevano passato la notte separati, lei nel camper e lui in un albergo. Secondo gli agenti che erano intervenuti dopo il litigio, Gabby presentava dei segni rossi sul braccio, probabilmente a seguito di uno scontro fisico tra i due. Alcune settimane dopo, il 27 agosto, Gabby è stata vista viva per l’ultima volta in un ristorante e anche in quell’occasione era scoppiata una lite. Alcuni testimoni definirono Laundrie “molto aggressivo“. Tuttavia, al momento della denuncia di sparizione, l’accusa per Laundrie era quella di aver usato due carte di credito della ragazza quando Gabby era già scomparsa.
L’FBI lo aveva accusato di omicidio dopo che il 13 settembre era scappato di casa, rendendosi irreperibile. Ora spetterà alle autorità capire come e perché Laundrie è morto in una riserva naturale della Florida. Al momento l’FBI non esclude nessuna ipotesi. La speranza è che l’autopsia e l’analisi degli oggetti ritrovati facciano luce su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi anni negli Stati Uniti.
Giulia Panella
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