La stagione bipolare di Gael Monfils

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Di Redazione Metropolitan

La sospensione dei tornei ATP e WTA che a marzo si era resa necessaria, vista l’emergenza pandemica del COVID-19, ha avuto certamente un impatto non poco significativo su giocatori e giocatrici. Quello avuto su Gael Monfils però sembra la fattispecie più clamorosa, tanto che i due momenti stagionali intermezzati dalla sospensione appaiono diametralmente opposti se si guarda ai risultati del francese.

Lo storico inizio di stagione di Monfils

Dopo le due partite in singolare giocate con la nazionale transalpina in ATP Cup (vittoria contro Garin e sconfitta contro Djokovic) inizia un mese storico per il parigino. Durante tutta la sua carriera non era mai riuscito a vincere più di un titolo in una sola stagione; tra la fine di gennaio e la fine di febbraio ne vince addirittura due. Tra l’altro l’uscita agli ottavi dell’Australian Open era arrivata contro il futuro finalista Thiem, e quindi non rappresentava certamente una brutta eliminazione.

Il titolo vinto subito dopo il soggiorno australiano a Montpellier contro Pospisil e quello al 500 di Rotterdam contro un freschissimo Auger Aliassime avevano fatto sperare i tifosi francesi in un definitivo e maturo exploit di LaMonf dopo anni di tanto spettacolo ma non tanti risultati. A Dubai Monfils continua a vincere seppur ancora contro avversari fuori dalla top 20 (a fine stagione il parziale del francese con i primi 20 del mondo sarà di 0-4). La vittoria contro Gasquet ai quarti rappresenta l’ultimo suo trionfo della stagione. Dopo quel match arriverà la sconfitta contro Djokovic che invece porta alla faccia oscura dell’anno di Gael.

Gael Monfils col trofeo di Rotterdam
Gael Monfils col trofeo di Rotterdam – Photo Credit: Getty Images

Solo sconfitte dopo la ripresa

Dopo essersi ritirato nel secondo set del primo turno al 500 di Vienna, Monfils ha parlato delle difficoltà avute alla ripresa del circuito. L’incapacità di adattarsi dopo il lockdown (durante il quale, a detta della compagna Elina Svitolina, sono state tante le ore passate con il joystick in mano) e la perdita di fiducia derivante hanno buttato giù Monfils, il quale ha avuto poi grosse difficoltà a rialzarsi. Dalla ripresa della stagione al suo termine Monfils gioca appena 4 partite (tra Roma, Amburgo, Parigi e Vienna) e un totale di 10 set. Risultato: zero vittorie e un solo set vinto (al primo turno del Roland Garros).

Un conteggio tanto impietoso quanto inaspettato, anche perché il francese non aveva subito importanti infortuni durante l’anno. Termina quindi la stagione da n.11 del mondo, avendo dalla sua il congelamento dei punti, senza il quale Monfils sarebbe certamente sceso ben più in fondo la classifica. Dopo le dichiarazioni a fine stagione sulla sua condizione durante e dopo il lockdown in molti avevano temuto un possibile ritiro, ma il funambolo parigino ha voluto rassicurare tutti affermando di voler giocare ancora tanti anni. Magari giusto in tempo per realizzare la prospettiva di Medvedev di vederlo alle Olimpiadi di Parigi 2024 in lotta per una medaglia non solo nel tennis ma anche nella break dance.

ENRICO RUGGERI