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Gal Gun Double Peace Recensione, tira più un… 

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…gioco giapponese che un carro di buoi. Era Così il detto? Beh, sì se il gioco è Gal Gun Double Piece, di cui state per leggere una recensione più “casta e pura” possibile. Autocensurata nei limiti della credibilità, certo; dato che Gal Gun non è una serie nota per la mancanza di allusività, la cui carica ormonale “ecchi” sfiora costantemente il limite dell’hentai senza mai raggiungerlo (purtroppo direbbero alcuni, ma non noi eh! Non sia mai).

Chi la conosce sa bene a cosa va incontro, mentre chi è completamente all’oscuro potrebbe, inizialmente, restare un attimo “spaesato”. Ma passa presto, credetemi. Una volta ingranata la marcia, infatti, Gal Gun Double Piece, come e più dei predecessori, diventa un treno senza fermate diretto verso “l’estasi”, come la definiscono in game. E un gioco talmente curato nei dettagli più perversi, da meritare tutto il plauso possibile da parte della nicchia un po’ “Fantozziana” (con la linguetta bene in vista e lo sguardo sogghignante) a cui è amorevolmente dedicato. E di cui, a scanso di equivoci, confesso di far abbondantemente parte <3 

L’inquadratura è stata tagliata ad arte per pubblicarla senza rischi, ovviamente (spiace)

Gal Gun Double Peace Recensione, MASCHILISTAH!

Cos’è quindi Gal Gun? Una serie che unisce una classica Romance Novel dai risvolti piccanti, con uno… sparatutto su binari. Il nostro personaggio è stato colpito da troppe frecce speditegli da un’angioletta alle prime armi. Come risultato, nel giorno in cui è ambientato il titolo dovrà respingere le avanches di tutte le ragazze della sua scuola che gli si dichiareranno; e accettare la proposta solo e soltanto del suo vero amore. Per arrestare le molte giovani e meno giovani (professoresse comprese!) che lo approcceranno, l’angioletta condivide i suoi poteri, e lo dota di due… pistole dell’amore. I cui proiettili mandano… in estasi le ragazze colpite, soddisfacendo il loro desiderio e permettendo al protagonista di avanzare verso il vero amore. 

Va detto, perchè è evidentissimo: uscendo dalla mentalità “di nicchia” di cui sopra, dal contesto nipponico e senza avere accortezza di quante produzioni adatte a tutte le preferenze esistano nel mondo videoludico, Gal Gun Double Peace non è un gioco che tratta il genere femminile con grandissimo rispetto. O meglio: è un titolo che fa leva sul giocatore target del gioco, sulle sue preferenze, sulle sue fantasie. E dal momento che il target sono per lo più di genere maschile, etero (il protagonista in game è un maschio etero) è a un relativamente ristretto pool di fantasie piccanti che Gal Gun fa riferimento. Ma diciamoci la verità: anche se avessero inserito una versione in cui sparare a studenti maschi per mandarli in estasi, è proprio il concept del titolo (colpire con delle armi che mandano “in estasi” degli studenti verosimilmente liceali? Urca) che può risultare, per alcuni, un pochino estremo.

Cercate di vedere il gioco per quel che è, senza pensarci troppo: non un monumento alla femminilità e al femminismo, forse, nonostante la trama cerchi in qualche modo di porre rimedio proponendo come protagoniste modelli femminili forti, strutturati e sfaccettati. Bensì, un gioco Ecchi nato per solleticare in modo tutto sommato innocente quella parte di noi Otaku più “da copiosa epistassi” (se conoscete gli anime sapete cosa intendo). Chissà che poi, giocando, non troviate persino la vostra nuova Waifu preferita…

“I’m stuck”

Per tutti i palati, compresi quelli più ludici!

Assodato, quindi, che non ci dovrebbe essere rischio di passare per maschilisti una volta compreso il tipo di gioco a cui stiamo per approcciarci, passiamo “alla ciccia” (nessun doppio senso è casuale). In Gal Gun Double Peace, come nei due precedenti titoli della serie Gal Gun, avremo accesso a differenti finali, dipendenti dalle scelte che opereremo nelle sezioni Novel. Come risponderemo alla ragazza che ci piace, che si è incastrata nella finestra e ci sta chiedendo di aiutarla? Non tutte le opzioni, disponibili in un massimo di sei solitamente, sono sempre sbloccate e disponibili per il giocatore. Quelle a nostra disposizione, infatti, dipendono dalle statistiche del personaggio principale, a loro volta definite dalla “classe” iniziale, e dalla nostra efficacia durante le partite. Sarete più intelligenti? Sportivi? Romantici? O magari deciderete di ascoltare altre pulsioni, e vivrete da autentici pervertiti la vostra run in Gal Gun?

Ma non crediate di avere di fronte solo un mero calendario in movimento con ragazze più o meno vestite che non vedono l’ora di essere colpite “alla buona” per andare “in estasi”. Gal Gun è un videogioco sparatutto su binari che può rivelarsi tanto più complesso quanto siete voi stessi a decidere di migliorare i vostri punteggi e le vostre statistiche. E allora, non è importante (non solo) che quando colpite le studentesse queste si accascino lascive al suolo mettendo in mostra le mutandine o le gambe. Ma è anche fondamentale ricordare che per “oneshottare” le ragazze con il codino e i capelli biondi (esempio) dovete colpirle… sulle caviglie; là dove sono evidentemente concentrate le zone esogene del tipo di ragazza in questione. 

Ogni ragazza che cercherà di dichiararsi, infatti, in pieno stile sparatutto sarà perfettamente riconoscibile e caratterizzata dalle altre; si comporterà in modo diverso (dichiarandosi apertamente, piuttosto che da dietro una pianta, piuttosto che da lontanissimo) e avrà un punto debole diverso da sfruttare. E se proprio siete circondati e non riuscite a colpirle tutte, arriva in vostro soccorso la Doki Doki Mode. Una Cut scene che coinvolge una o più ragazze a schermo (sta a voi deciderlo) e le lascia alla vostra mercè mentre colpite a ripetizione i punti deboli. L’estasi che segue è come una bomba ad area, e mette “a nanna” tutte le ragazze a schermo subito dopo la riproduzione della cut scene (anche quelle che non avete colpito con la Doki Doki). 

Sì, la telecamera si può ruotare in game durante questa scena.

Gal Gun Double Peace Recensione, la succuba sta nei dettagli 

Vi aspettavate una simile “complessità ludica” (relativa eh, non si tratta di un gioco da gamer professionisti o chissà cosa)? Se la risposta è no, come temevo, avete sottostimato Gal Gun Double Peace… come era capitato a me prima di provarlo fino in fondo. Solo addentrandomi nelle spire della perversione, allentando le briglie della “normalità” e abbandonandomi pienamente all’assurdità di Gal Gun Double Peace,  infatti, ho potuto scoprire la mole di dettagli che nasconde sotto la facciata “erotomane”.

Piccolezze come i succitati “punti deboli” delle ragazze che ci assalteranno; come gli strumenti di potenziamento del nostro personaggio, ispirate al mondo anime e manga ecchi (con un paio di citazioni dirette persino, da veri esperti comunque). O come la mole gargantuesca di costumi da far indossare alle protagoniste nella modalità “camerino”, che saranno conservati in game e possono dare a determinate scene “un pizzico di pepe in più” valorizzando un’angolazione particolare di un’inquadratura, per esempio.

C’è dell’amore, non solo carnale, in Gal Gun Double Peace; amore verso un genere tutto nipponico fondato sui concetti di “assurdità” e “erotismo light”, coniugati attraverso il linguaggio tipico di Anime e Manga portato all’eccesso. Sempre, lo ricordiamo, senza mai sfondare la linea ultima che condurrebbe il titolo nel mondo dei giochi per adulti. Nessuna nudità integrale è infatti mostrata in Gal Gun Double Peace. E leggendo questa recensione avrete capito quanto deve essere stato complesso adattare i numerosi “kink” suggeriti senza mai sfociare nella volgarità. E risultando, alla fin fine, in un “vedo non vedo” che è ancor più evocativo di un contenuto palesemente erotico. 

GAL GUN DOUBLE PEACE RECENSIONE | TESTATO SU NINTENDO SWITCH OLED

+Un titolo “Ecchi” piccante (in vari modi, per vari gusti) e mai volgare
+Ottima caratterizzazione delle protagoniste, e persino delle “povere studentesse” vittime “dell’euforia”
+Buon porting su Switch (ma dove sta il motion aiming?)
+Tanti stage diversi, con inquadrature studiate per valorizzare “i punti di interesse”

-Peccato che le mappe siano molto meno  complesse e caratterizzate dei personaggi viventi
-Se ci estraniamo dal contesto generale, è effettivamente un gioco alquanto sessista

Voto: 8

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