Super lettori, game of throniani, eccoci giunti al sesto e penultimo appuntamento della rubrica di Game of Thrones! Questa è una puntata che si scrive 7 x 06 ma si legge 7 x 09 perchè ci ha lasciato un pò col fiatone sul collo, ‘nsomma na cosa assurda, altro che Spoils of War! Nnamo a vedè che è successo in quel de Westeros

Jon mai na gioia, manco a farlo apposta, re del nord ma chi me l’ha fatta fare Snow e la sua Suicide Squad di svitati che manco ai peggio manicomi di Caracas, si ritrovano proprio proprio oltre la Barriera in cerca di un non morto, che non è manco vivo, nsomma cos’è?! BOH!
Ne trovano alcuni e li ammazzano tutti eccetto uno, ben fatto! Incapucciano il morto non morto (che da ora chiameremo Bob), e si diriggono altrove. Bob però si lamenta e fa accorrere mezzo eserciti di morti non-morti! Ed è così signori e signori, ladies and gentleman che i Giochi Olimpici di Westeros hanno inizio! Si vede da subito lo scatto del nostro Re del Nord, sa il fatto suo in fatto di corsa, ma Tormund non rimane certo indietro! Gli altri la spuntano al fotofinish nella gara di pattinaggio, riuscendo a rifugiarsi su un isolotto prima che il ghiaccio attorno si rompa.

Nel mentre ai poveretti si ghiacciano i gioielli di famiglia, a Dragonstone, Khalisbrinx e Tyrion hanno un confronto, l’ennesimo. La Khaleesi è fiera dei suoi metodi poco flessibili, hitleriani se così si possono dire, mentre Tyrion dall’ “alto” (ma da dove) della sua esperienza cerca di far capire alla sua regina che comportarsi come il padre, e bruciare tutto ciò che respira non è una buona idea. Ah sì, c’è tempo anche per attribuire una cotta (completamente inesistente) a Jon nei confronti della Targaryen. Menomale che il tutto viene interrotto dal corvo di Gendry (velocissimi ‘sti uccelli! saran brevettati a Maranello dalla Ferrari), così Daenerys può fiondarsi coi tre draghi a soccorrere Jon e il resto della Suicide Squad. Prima però se deve cambià er vestitino, oltre la barriera fa freddissimo!

Al di là della Barriera i non-morti, che continuano ad avere un’intelligenza di gruppo molto particolare, attaccano i compañeros (ormai senza Thoros, morto a seguito delle ferite infertegli da un orso-zombie) mettendoli alle strette. Finalmente l’episodio si sposta su un terreno più congeniale alla serie, quello dell’action a ritmo serrato, fatto di tensione continua e saliscendi di emozioni. L’arrivo di Daenerys è tanto prevedibile quanto spettacolare, grazie alla brutale e maestosa potenza dei draghi che giungono in stile Cavalcata delle Valchirie e riversano sui nemici torrenti di fuoco. Ed è proprio quando senti allentare il nodo che hai dentro che ti ritorna in mente la tradizione della penultima puntata. In quel preciso istante il Re della Notte si ricorda che quello è giorno di gare, per la precisione lancio del giavellotto, e al primo colpo abbatte con la lancia Viserion, che precipita nelle gelide acque del lago. Il secondo tentativo manca di poco Drogon, che nel frattempo ha caricato tutti tranne Jon (non-morto-morto compreso) e scappa con Rhaegal alla Barriera. Secondo climax emotivo per le sorti del fu bastardo e secondo intervento provvidenziale, questa volta di Benjen Stark (della seria da dove cavolo sbuchi a zì) , arrivato col suo cavallo per la gara olimpica di dressage e costretto invece a sacrificarsi per consentire la fuga al nipote. Intanto io sono stufo di vedere personaggi morire solo perché gli sceneggiatori non hanno la più pallida idea di cosa fargli fare…

Giusto per spezzare il ritmo, ogni tanto viene buttata lì qualche scena di Grande Inverno, dove prosegue la guerra fredda tra le sorelle Stark. Ditocorto è stanco di creare conflitti per il dominio del continente, molto meglio far bisticciare due bambine. Da un lato Arya, forte della sua esperienza a Braavos, gioca a fare la spaccona mostrando un campionario di volti e minacciando la sorella (il parallelismo con l’orfana è evidente); dall’altro Sansa sfodera la glacialità appresa da Baelish e Cersei per ricordarle che un intero esercito è lì per lei. Vi giuro che non so per chi tifare. Un meteorite su Grande Inverno no, eh?

L’episodio si chiude con un convalescente Jon che, forse per il senso di colpa, abbandona definitivamente il suo orgoglio e si sottomette a Daenerys. Apprezzabile sicuramente l’antitesi costruita con Mance Rayder, citato a inizio puntata per il suo coraggio nel non essersi mai inginocchiato a nessuno. Mentre non convince l’amore sbocciato proprio ora che la khaleesi dovrebbe essere distrutta dal dolore. C’è ancora tempo per l’ultimo colpo di scena. Sul campo di battaglia i non-morti, con l’ausilio di catene grosse come l’ancora del Titanic (reperite chissà dove), recuperano il corpo di Viserion, che ritorna in vita grazie al tocco magico del Re della Notte. Il colore dell’occhio non lascia spazio a interpretazioni: il drago bianco occhi blu ora appartiene agli Estranei. Yugi, questa volta è giunta la tua ora!

Raffaello Caruso