Gare Moto2 Moto3 GP Austria 2020: i risultati

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Di Redazione Metropolitan

Dopo l’appuntamento in Repubblica Ceca, è l’ora delle gare di Moto2 e Moto3 del GP d’Austria, il primo appuntamento di due al Red Bull Ring. Di seguito il resoconto delle gare di Moto2 e Moto3 del GP d’Austria, quinto appuntamento per le due classi minori del Motomondiale. Questa volta a sventolare in entrambe le classi sul gradino più alto del podio è la bandiera spagnola. Vediamo quindi cosa è successo in pista.

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Il velocissimo tracciato del Red Bull Ring visto dall’alto – Photo credit: motogp.com

Il riassunto della gara di Moto2 del GP d’Austria

La classe di mezzo si appresta a compiere i 25 giri della gara con Gardner in pole, mentre Bastianini e Marini (i due italiani in testa al Mondiale) scattano rispettivamente dalla quarta e ottava casella. Dopo una partenza senza intoppi, al primo giro è Jorge Martin a comandare il gruppo, seguito da Schrotter e Gardner. Marini recupera posizioni fino alla terza, scavalcando anche Bastianini che scivola in quinta. Dopo una manciata di giri, il pilota del team Italtrans scivola in curva 1 e la sua moto rimane in traiettoria. Molti riescono a schivarla, ma non il malese Hafizh Syahrin.

Il pilota centra in pieno la moto e cade rovinosamente. E’ immediata l’esposizione della bandiera rossa. Sono attimi di apprensione con le ambulanze in pista, ma il pilota malese se la caverà semplicemente con una contusione al bacino. La gara riprende dopo una ventina di minuti su una distanza di 13 giri. Martin e Marini si piazzano subito in prima e seconda posizione, mentre dietro cade Gardner e Sam Lowes combatte con Bezzecchi. Martin incamera vantaggio ad ogni giro e vince il GP d’Austria davanti a Marini, nuovo leader del Mondiale Moto2. Terzo Schrotter davanti a Lowes, Vierge e Bezzecchi. Ecco la classifica finale del GP.

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Il riassunto della gara di Moto3 del GP d’Austria

La classe minore del Motomondiale vede in pole per il GP d’Austria Raul Fernandez, alfiere del team Red Bull KTM Ajo. La Moto3 è come di consueto una gara di gruppo, inizialmente formato da otto piloti tra cui Arbolino, Vietti e Suzuki. Arenas si mette subito in testa, seguito da Fernandez e McPhee. Strepitoso Binder che, partito 22°, nel corso del primo giro è già decimo. Il gruppo cresce sempre di più, con la testa della corsa che cambia ad ogni giro e Binder che scala posizioni su posizioni, fino ad arrivare addirittura in testa ad un gruppo formato ormai da 17 piloti.

Mentre Arenas si guadagna un “track limits warning” a 16 giri dalla fine, Vietti scala fino alla terza posizione grazie alle sue bellissime staccate. Arbolino è 8°, con Migno e Antonelli a centro gruppo a sgomitare per risalire la china. Il gruppo è composto ormai da 20 piloti, comandato da Vietti, Arenas e Oncu a 10 giri dal termine. Dei sorpassi molto aggressivi fanno scivolare Vietti in mezzo al gruppo, mentre Masia prende la testa della corsa voglioso di riscatto dopo la caduta di Brno.

A 5 giri dal termine il gruppo è formato da 13 piloti. A 3 giri dal termine a comandare è ancora Masia seguito da Arenas, mentre Arbolino e Vietti sono in sesta e settima posizione. Il gruppo perde sempre più componenti con Masia che prova a scappare, ma è tutto inutile. Arenas lo riaggancia e lo sorpassa nel corso dell’ultimo giro, mentre la lotta per il terzo gradino è decisa da delle penalità. Ogura, Binder e Vietti toccano il verde all’uscita dell’ultima curva.

Il regolamento parla chiaro e scaleranno di una posizione facendo avanzare McPhee. Vince quindi Arenas che allunga in classifica davanti a Masia e McPhee. In classifica generale segue McPhee a 28 punti e Ogura a 30. Ecco la classifica finale del GP.

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