Via libera Usa al gasdotto Poseidon: una possibile alternativa alla crisi energetica dovuta al gas russo potrebbe venire da Israele.
Esiste un gasdotto autorizzato che non è mai stato realizzato. Un gasdotto che esula dall’egemonia di Putin. Forse. Esiste un gasdotto che non ha mai subito contestazioni da no-gas ma che per lungo tempo non ha avuto gas — sotto contratto — da trasportare a struttura realizzata.
Questo gasdotto, per anni rimasto nel dimenticatoio, sembra finito all’ombra del vicino Tap (Trans Adriatic Pipeline). Inoltre, per motivazioni geopolitiche relative al bacino di approvvigionamento, è finito anche oscurato da quello del Levantino. Si trata di una costruzione al largo di Cipro, Israele e dell’Egitto e dinanzi alla Turchia, in acque storicamente contese e da sempre in equilibrio precario, geopoliticamente parlando.
Poseidon, il gasdotto che potrebbe liberarci dal gioco del gas russo tramite Israele
Parlavamo del Tap che, per il trasporto del gas azero, si costruiva ed entrava in funzione portando sulle coste del Salento, a Melendugno (Lecce) 7,2 miliardi di metri cubi nel 2021.
Invece il Poseidon — con sbarco previsto una ventina di chilometri più a sud, a Otranto — è rimasto sulla carta. Fino a quando non si è radicalmente trasformato il volto di questo equilibrio geopolitico. Questa catastrofe pare lo abbia riportato, in questi giorni, in auge.
progetto del gasdotto della società IGI Poseidon S.A. (50% dell’italiana Edison, 50% della greca Depa International Projects) — nel Corridoio EastMed-Poseidon (Poseidon è solo l’ultimo tratto, di 210 chilometri, tra Grecia e Italia) — è stato sviluppato a partire dal 2008 e prevede un investimento complessivo di 6 miliardi di dollari. E il primo decreto di compatibilità risale al 2010.
Il via libera:
La situazione sembrava statica da anni ormai. Fino a quando, nelle scorse settimane, una frase del responsabile degli Affari esteri del dipartimento per l’energia degli Stati Uniti, Andrew Light, ha spostato gli equilibri:
«Dopo gli ultimi sviluppi, daremo uno sguardo nuovo a tutto. Non si tratta soltanto della transizione verde, ma anche della transizione via dalla Russia».
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Articolo di Maria Paola Pizzonia