Il labile equilibrio tra diplomazia e guerra a Gaza oggi: si spera finalmente a giungere a dei veri negoziati diplomatici.

Nei quartieri della diplomazia si discute su trattative di tregua e speranze di liberazione degli ostaggi israeliani. Tuttavia, a Gaza, la guerra brutale persiste con continui bombardamenti nei quartieri affollati di profughi fuggiti verso il sud della Striscia.

Ieri, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha nuovamente rinviato la risoluzione proposta dagli Emirati Arabi per una pausa nei combattimenti. L’obiettivo è facilitare gli aiuti umanitari a circa 2 milioni e 300mila palestinesi e cercare una soluzione politica sulla base dei “due Stati”.

Gli Stati Uniti minacciano il veto se le ragioni di Israele non vengono rispettate. Il segretario di Stato USA, Antony Blinken, afferma: “Continuiamo a negoziare in modo costruttivo per risolvere alcuni nodi importanti”. Le “discussioni per la pausa umanitaria sono molto serie”, ribadisce la Casa Bianca.

Israele e Gaza: la possibilità di procedere ai negoziati esiste?

Il governo Netanyahu è determinato a “eliminare Hamas una volta per tutte”, opponendosi a un cessate il fuoco di lungo periodo e mantenendo le truppe in assetto d’attacco. Hamas condiziona le trattative alla cessazione delle ostilità e cerca di presentarsi come partner politico legittimo.

Ismail Haniyeh, massimo leader politico di Hamas, è al Cairo per insistere sulla via negoziale. A Varsavia, il capo del Mossad, David Barnea, negozia con il premier qatariota Mohammad Al Thani una tregua di una o due settimane in cambio della liberazione di ostaggi rapiti da Hamas.

L’ultima settimana di novembre, una tregua aveva permesso la liberazione di 110 israeliani in cambio di circa 240 prigionieri palestinesi. Gli ostaggi ancora in mano a Hamas sono oltre 125, ma non è chiaro quanti siano ancora in vita.

Le cronache da Gaza parlano (esploro le cause storiche qui) di un alto numero di vittime e feriti a causa dei bombardamenti israeliani. L’accesso limitato della stampa estera lascia la narrazione ai giornalisti palestinesi. Il ministero della Sanità di Hamas segnala oltre 20.000 morti e più di 50.000 feriti.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine