Il trasporto delle merci e delle materie prime rappresenta uno degli elementi principali nella filiera della grande distribuzione organizzata (GDO). In Italia, ogni anno milioni di tonnellate di prodotti si muovono tra punti di produzione, magazzini e punti vendita.

Questo processo, oltre a essere fondamentale per la distribuzione capillare dei beni, presenta criticità rilevanti in termini di impatto ambientale.

Le emissioni generate dai mezzi di trasporto, il consumo energetico delle infrastrutture logistiche e lo sfruttamento dei materiali utilizzati per l’imballaggio sono solo alcune delle sfide che la GDO affronta per ridurre l’impatto ecologico delle proprie operazioni.

L’importanza del settore logistico e l’impatto ambientale del trasporto

Nel 2023, secondo i dati dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), il settore dei trasporti ha contribuito al 25% delle emissioni di gas serra totali in Italia, con una quota consistente proveniente dal trasporto su gomma, tipico della GDO per capillarità e flessibilità. In ambito mondiale, il settore logistico, valutato da report dell’International Energy Agency (IEA), genera oltre il 20% delle emissioni totali di CO₂, con una crescita annua che si aggira attorno al 2,8%. Questa espansione comporta un aumento del consumo di risorse energetiche e delle emissioni inquinanti, che si riflettono direttamente sulla qualità dell’aria e sui cambiamenti climatici.

Costi ambientali e sociali del trasporto di merci

Il trasporto di materie prime e prodotti finiti incide non solo sul consumo di combustibili fossili, ma anche sull’inquinamento atmosferico, acustico e sul deterioramento delle infrastrutture stradali. Le principali criticità ambientali derivano da:

  • emissioni di CO₂ e particolato derivanti dal carburante diesel, largamente usato nei veicoli commerciali.
  • Consumo di risorse per la produzione e manutenzione dei veicoli stessi.
  • Gestione dei materiali di imballaggio e contenimento delle merci, spesso monouso e non riciclabili.

Questi fattori, secondo studi recenti della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, si riflettono in un aumento dei costi diretti e indiretti per la società, con un impatto significativo sulla salute pubblica e sull’ambiente.

Strategie di riduzione dell’impatto ambientale nel trasporto di merci

Alla luce di questi elementi, la GDO e i suoi partner logistici adottano tecnologie e strategie innovative per ridurre l’impatto ambientale. Gli obiettivi sono molteplici: abbattere le emissioni inquinanti, ottimizzare il consumo energetico, aumentare l’efficienza del trasporto e limitare i rifiuti di imballaggio.

Transizione verso veicoli a basse emissioni

Una delle strategie primarie è l’introduzione di mezzi a bassa emissione, come veicoli elettrici, ibridi e alimentati a gas naturale (LNG o CNG), che riducono significativamente le emissioni di CO₂ e NOx. Le flotte di trasporto della GDO sono già in fase di conversione verso questa tipologia di veicoli. Secondo ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), l’adozione di veicoli elettrici per il trasporto di merci leggere ha il potenziale di ridurre del 50% le emissioni di CO₂, abbattendo anche i costi operativi legati al carburante e alla manutenzione.

Ottimizzazione della logistica e riduzione del numero di trasporti

L’ottimizzazione delle rotte di trasporto rappresenta un altro fattore chiave nella riduzione dell’impatto ambientale. Grazie all’impiego di software avanzati di gestione logistica, le aziende possono ottimizzare i percorsi dei veicoli, riducendo il numero di chilometri percorsi e, di conseguenza, le emissioni prodotte. Questa strategia, secondo dati dell’Osservatorio Contract Logistics, ha portato a una riduzione media del 15-20% del consumo di carburante tra le aziende della GDO che l’hanno adottata.

Gestione degli imballaggi e utilizzo di materiali riciclabili

Un altro ambito di miglioramento riguarda l’uso degli imballaggi. L’adozione di contenitori riutilizzabili, come i cassoni in plastica HDPE, consente di ridurre drasticamente l’impiego di materiali usa e getta. Questi contenitori, oltre a essere prodotti da materiali riciclati, sono a loro volta completamente riciclabili, consentendo di chiudere il ciclo dei materiali e minimizzare i rifiuti generati. La loro elevata resistenza e capienza permette inoltre di massimizzare il carico trasportato, riducendo il numero di viaggi necessari e abbattendo ulteriormente i costi di trasporto.

L’utilizzo di cassoni in plastica HDPE per la logistica

I cassoni in plastica HDPE (polietilene ad alta densità) rappresentano una soluzione concreta ed efficace per ottimizzare le operazioni di stoccaggio e trasporto. Rispetto ai contenitori tradizionali, questi cassoni offrono una serie di vantaggi che li rendono particolarmente adatti per le esigenze della GDO:

  1. resistenza e durabilità. La plastica HDPE è un materiale estremamente resistente, in grado di sopportare pesi elevati e condizioni di utilizzo gravose senza danneggiarsi. Questo riduce il costo di sostituzione e la frequenza di manutenzione, aumentando la vita utile del contenitore.
  2. Capienza ottimale e modularità. I cassoni in HDPE sono progettati per massimizzare la capacità di carico, occupando il minimo spazio possibile. Questa caratteristica permette di trasportare un numero maggiore di prodotti per ogni viaggio, riducendo i costi e le emissioni legate al trasporto.
  3. Sostenibilità ambientale. Realizzati con materiali riciclati e riciclabili, questi cassoni contribuiscono alla riduzione dei rifiuti plastici. Inoltre, l’impiego di materiali rigenerati limita il consumo di nuove risorse, in linea con i principi di economia circolare.

Tecnologie digitali per l’efficienza logistica

L’implementazione di tecnologie digitali avanzate, come l’Internet of Things (IoT), i sistemi di monitoraggio della flotta e l’analisi dei big data, consente alle aziende di monitorare in tempo reale le condizioni dei veicoli, i tempi di consegna e i consumi energetici. I sensori IoT, ad esempio, forniscono informazioni dettagliate sullo stato dei veicoli, permettendo interventi di manutenzione predittiva e riducendo così i tempi di fermo e i costi di manutenzione straordinaria.

Le analisi dei big data, inoltre, permettono di individuare pattern di inefficienza all’interno della rete logistica, ottimizzando ulteriormente la pianificazione dei trasporti. Secondo una ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano, l’adozione di queste tecnologie può ridurre del 30% il consumo energetico complessivo delle flotte aziendali, con un risparmio significativo anche sui costi operativi.

L’economia circolare nella GDO: nuovi modelli per la sostenibilità

Oltre alle iniziative in ambito logistico, molte aziende della GDO adottano modelli di economia circolare per la gestione delle materie prime e dei rifiuti. Questo approccio prevede il riutilizzo e il riciclo dei materiali in tutte le fasi della filiera produttiva, con l’obiettivo di ridurre l’impiego di risorse naturali e limitare la produzione di scarti.

Ad esempio, numerose aziende hanno implementato programmi di recupero e riciclo degli imballaggi usati, che vengono ritirati, sanificati e reintrodotti nel ciclo logistico. Questo processo non solo limita la produzione di rifiuti, ma riduce anche i costi di acquisto dei materiali di imballaggio, creando un sistema di trasporto più efficiente e sostenibile.