Genitori a golf: cosa (purtroppo) accade

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

I Genitori nel mondo del golf non sempre riescono a trasmettere i valori necessari, spesso perché neanche loro hanno un idea di cosa effettivamente sia lo sport.

Quando parliamo di genitori-tifosi la prima immagine che ci viene in mente è il “Papà che si azzuffa sugli spalti del campetto parrocchiale”. Certe cose non esisterebbero se si avesse un minimo di cognizione sui valori dello sport. Non tutto deve essere sempre ricondotto al pugilato (per quanto nobile sia questo sport).

A carte

Andando indietro alla ricerca dell’istruzione dei genitori, scopriremmo che forse erano quelli che si facevano esonerare dalle ore di educazione fisica. L’unico sport conosciuto forse era la partitella… a carte nei giorni di sciopero. Chi ha vissuto lo sport capisce le sue dinamiche ma chi cala il “tre a briscola” sputa spesso sentenze, senza accorgersi di aver pure perso la mano.

Risultati immagini per students play card in classroom
Possibile scenario durante le lezioni di educazione fisica dei genitori
Photo Credits: phys.org

Nel golf

Nel golf è meno evidente ma più capillare: non si hanno risse sugli spalti però i comportamenti dei genitori non sono scevri di peccati. Il genitore sceglie le gare, partecipa attivamente alla prestazione – magari facendo da caddie – ma soprattutto commenta in maniera colorita il risultato finale buca per buca o, peggio ancora, colpo per colpo.

Se non gli è concesso di seguire il fanciullo/a allora si sposterà in club-house o attorno al Green della 18 dove intavolare qualche confronto con i colleghi della giornata.
Argomenti preferiti:

  • Maleffatte circolo di appartenenza.
  • Comportamenti dubbi di genitori, rigorosamente non presenti.
  • Giovani golfisti dediti alla “Correzione postuma degli score”.
  • Critiche alla Federazione o Comitato regionale di appartenenza.

Criticare l’operato federale è senz’altro l’attività preferita, palesando però la poca dimestichezza che questi genitori hanno con l’attività sportiva. Inutile infatti sottolineare come la prima critica vada ai selezionatori che continuano a scegliere quello o quell’altro ignorando, pensate un po’, proprio il loro fanciullo. Questo succede quasi sempre senza aver neppure letto il Manuale Azzurro pubblicato sul sito federale: strumento non esaustivo ma con indicazioni precise sulla filosofia delle convocazioni.

I colleghi non sparlano solo al lavoro, ma anche sui green
Photo credits: Thinkstock

Anche per la Nazionale

Poi ci sono i genitori di golfisti che hanno “assaggiato” il GIN ma che dopo un anno non all’altezza vengono accantonati. “Poverino”- dicono rivolti a questi ragazzi – “Non ti hanno scelto”, ignorando che questo non è altro che Sport: si premiano sempre i migliori, per fortuna.
Invece di recriminare ci si potrebbe domandare perchè l’atleta è stato convocato la prima volta o ringraziare per l’opportunità concessa. Se avesse continuato a fare 68 non sarebbe cambiato nulla… ma lo rifarà mai?

Per altri articoli seguite la pagina Il Golf di Metropolitan Magazine