Gentiloni agli auguri all’equipaggio dell’Etna: lotta al terrorismo e allo schiavismo

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Di Redazione Metropolitan

Durante gli auguri di Natale all’equipaggio della nave Etna che opera nella missione “Sophia”, il premier Paolo Gentiloni ha fatto il punto della situazione sulla lotta al terrorismo e allo schiavismo moderno, aprendo alla missione in Nigeria.

«Siamo fieri che l’Italia sia riconosciuta come il Paese più generoso, più pronto a salvare vite umane. […] Noi ne siamo orgogliosi. Contemporaneamente lavoriamo per sconfiggere la schiavitù dei tempi moderni». Così ieri il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha elogiato il ruolo militare del nostro paese nella lotta al terrorismo durante il suo discorso di Natale sulla nave Etna, uno dei mezzi utilizzati per la missione europea “Sophia”.

Davanti all’equipaggio della nave Etna, che si occupa di fermare le rotte dei trafficanti di esseri umani, distruggendone le imbarcazioni e le attrezzature impiegate, Paolo Gentiloni, ringraziando per quanto fatto fino ad ora, ha anticipato i progetti futuri.

Dopo i successi contro i terroristi dell’Isis, sino alla riconquista delle roccaforti occupate, non si ferma l’impegno dell’Italia nella lotta al terrorismo.
«L’Italia – afferma Gentiloni – svolge un ruolo fondamentale nella lotta al terrorismo. Ci siamo mossi fino al lontano Afghanistan per rispondere all’attacco più grave che l’Occidente subì circa 20 anni fa. In Iraq con 1400 militari siamo, dopo gli Stati Uniti, la seconda forza sul campo. L’obiettivo di sconfiggere Daesh militarmente è stato raggiunto con il contributo dell’Italia. Questo non significa che la minaccia terroristica sia scomparsa».

Per rafforzare l’impegno italiano nella lotta al terrorismo l’impiego militare verrà ora in parte spostato anche in Nigeria, se il Parlamento acconsentirà. «Dobbiamo continuare a lavorare concentrando l’attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di essere umano e il terrorismo nel Sahel – continua Gentiloni -. Per questo, una parte delle forze in Iraq verrà dispiegata nei prossimi mesi in Niger, è questa la proposta che il governo farà al Parlamento per una missione per sconfiggere il traffico di essere umani e il terrorismo».

La Nigeria è stata negli ultimi anni infuocata da guerre intestine, instabilità governativa, povertà e terrorismo: un mix di fattori che hanno portato il paese allo stremo, dando vita a gravi fenomeni di schiavismo e persecuzione che hanno fatto scappare, anche verso l’Italia, migliaia di nigeriani.

L’obiettivo, nell’interesse stesso dell’Italia, è ora quello di riportare la stabilità nel paese, abbattendo prima di tutto la minaccia dei terroristi di Boko Haram, i quali si sono resi responsabili di scempi e crimini internazionali.

Se il Parlamento autorizzerà la missione, l’Italia non avrà un ruolo offensivo ma si farà carico di riportare stabilità e pace, formando i militari nigeriani affinché siano autonomi nel controllo del territorio.
«Il vostro lavoro si indirizza verso uno degli interessi strategici del nostro Paese, la lotta contro i trafficanti di esseri umani – ha detto il premier Gentiloni all’equipaggio dell’Etna -. La capacità dell’Europa e dell’Italia di tenere insieme accoglienza e spirito umanitario e noi siamo fieri del riconoscimento che l’Italia e sempre venuto di essere il Paese più generoso, pronto e capace nel salvare vite umane».

«È un Italia che accoglie, che è in prima linea nello sconfiggere i trafficanti, un’Italia che lavora per i diritti umani, addirittura, come è accaduto due giorni fa, aprendo per la prima volta un corridoi umanitario per i rifugiati in Libia».

Di Lorenzo Maria Lucarelli