Mob Psycho 100: conclusione del manga

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Di Redazione Metropolitan

Il giorno 20 dicembre, il mangaka ONE ha annunciato sul proprio profilo Twitter l’imminente conclusione del manga Mob Psycho 100.

Il capitolo finale è stato pubblicato venerdì 22 dicembre (in concomitanza con la ripresa della pubblicazione di Berserk, cui alleghiamo il link dell’articolo per coloro a cui fosse sfuggita la notizia: https://metropolitanmagazine.it/2017/12/22/berserk-new-chapter-hiatus-end/ ) sulla piattaforma MangaOne.

Ricordiamo che la serializzazione del manga ha avuto inizio sulla rivista online Ura Sunday e ha raggiunto l’epilogo in Giappone dopo cinque anni, a partire dal 2012. In Italia invece è stata Edizioni Star Comics ad occuparsi del titolo e il primo numero è stato reso disponibile il 15 novembre di quest’anno.

La notizia costituisce un boccone amaro per i fan ma siamo a conoscenza di eventi che compensano in parte la tristezza per il distacco. Innanzitutto il 18 marzo verrà diffuso, nell’ambito di un evento presso il Maihama Ampitheater di Chiba, un episodio speciale dell’anime il cui protagonista sarà Reigen.

In secondo luogo, sono stati già annunciati sia un live-action della serie prodotto da TV-Tokyo in collaborazione con Netflix, sia uno spettacolo teatrale presso il The Galaxy Theatre di Tokyo.

Ricordiamo che il creatore di Mob Psycho 100, ONE, è la stessa mente geniale che ha dato vita al famosissimo One-Punch Man. Gli appassionati di questi due manga saranno già a conoscenza del fatto che nel caso di quest’ultimo, i disegni (e la relativa animazione) sono frutto della collaborazione tra ONE e Yusuke Murata.

Prima di sintetizzare la trama di Mob Psycho 100, è necessario inquadrare il genere del manga: è un misto di commedia, horror e soprannaturale.

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L’ironia di fondo è la stessa che si trova in One-Punch Man e anzi acuita e portati ai massimi livelli possibili; il soprannome dello stesso protagonista, Mob (in giapponese モブ), sta ad indicare nella terminologia da computer un personaggio di poca importanza nei videogiochi. Quindi una sorta di macchietta che non si riesce a distinguere dallo sfondo. 

Mob spiega che all’origine del suo soprannome sta il fatto che la sua faccia totalmente anonima e mostruosamente ordinaria lo faccia confondere tra la folla come una goccia in un bicchier d’acqua (mi vogliano scusare chi si occupa di studi giapponesi: non mi si tacci di insensibilità o di scarso rispetto del contesto nipponico, mi riferisco solo all’enorme ironia che trapela dalle pagine del manga, emanazione diretta dell’autore).

Mob è un esper dotato di fenomenali poteri in grado di fargli avere la meglio su demoni e fantasmi e qualsivoglia creatura contro la quale un essere umano non avrebbe la minima chance. Nonostante egli sia consapevole della sua forza questo non lo ha reso arrogante o superbo: il suo è il carattere gentile e dolce di un ragazzo delle scuole medie, molto spesso ingenuo e sprovveduto. In seguito di un episodio chiave avvenuto durante l’infanzia, Mob ha sviluppato una certa difficoltà a relazionarsi con i suoi poteri legata al timore di poter ferire le persone che gli sono attorno. Motivo per cui si impone di vivere come una persona normale, attenendosi sempre a un rigido controllo delle proprie facoltà.

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Tuttavia questo rigore genera anche una tensione a livello emotivo col risultato che più Mob si nega la libertà più rimane invischiato nei propri sentimenti; l’approccio passivo-aggressivo che egli ha verso la propria persona lo pone in uno stato di costante stress che va ad accumularsi volta per volta.

La difficoltà di gestire il proprio rapporto con gli altri; la difficoltà di un ragazzo che si è ritrovato con dei poteri che le persone normali non hanno; la difficoltà di un adolescente a vivere una vita di controllo estremo del proprio corpo. Ognuno di questi elementi contribuisce a erodere gradualmente la sua stabilità emotiva fino al raggiungimento del limite, superato il quale Mob scatena il 100% del proprio potenziale.

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In parole povere, quando lo stress aumenta e le emozioni si accumulano Mob finisce per riversare i propri poteri all’esterno.

Fondamentalmente è la stessa cosa (poteri ESP a parte) che accade alle persone ogni giorno, soprattutto se prendiamo in considerazione che molto di frequente è la società stessa a vincolarci a determinati tipi di reazione. 

Di fronte a eventuali dubbi circa la qualità di questo prodotto, basti passare in rassegna l’anime, di soli dodici episodi. Basti dire che come animazione nei combattimenti non è inferiore neanche a One-Punch Man.

-Alessandro Mannarini-